Pensionato morto per un morso di zecca | La Procura di Palermo apre un’inchiesta

di Redazione

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Pensionato morto per un morso di zecca | La Procura di Palermo apre un’inchiesta

| giovedì 14 Agosto 2014 - 12:22

Un’inchiesta della Procura è stata aperta a Palermo dopo la morte di un pensionato di 64 anni, Rosario Collura, in seguito alla denuncia dei familiari. Gli esami del sangue eseguiti dopo il decesso, secondo quanto riferito dai congiunti, avrebbero rilevato la rickettsiosi, malattia causata da morso di zecca.

L’uomo è morto martedì sera dopo il ricovero, su disposizione del medico curante in terapia intensiva, come racconta l’edizione locale di Repubblica. Il sostituto procuratore Claudio Camilleri ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e nelle prossime ore, quando riceverà i risultati definitivi delle analisi del sangue, deciderà la data dell’ autopsia.

“Mio padre aveva il respiro affannoso e quelle macchie violacee su tutto il corpo. Nonostante questo ci è stato detto che potevamo stare tranquilli e di andare a casa aspettando che quella febbre passasse”, dicono i tre figli del pensionato. Dopo la prima visita il sei agosto all’ospedale Buccheri La Ferla “tutti i risultati erano buoni – racconta il figlio Marco, il primogenito – tranne uno. Non mi hanno detto di cosa si trattava, ma solo che avrebbero eseguito un’ ecografia all’addome, poi mai fatta. Fecero invece una radiografia al torace e una flebo, poi hanno prescritto la Tachipirina”.

Poi Collura è stato dimesso. Ma durante la notte il pensionato è stato di nuovo male. Ed è tornato al pronto soccorso. La situazione si sarebbe aggravata alle 10 di giovedì. Le macchie sul corpo sono sempre più evidenti. “Aveva le estremità di dita e orecchie ormai nere e a quel punto – racconta il figlio – abbiamo fatto delle foto e abbiamo chiamato il medico di famiglia. Mio papà è arrivato al Policlinico in codice rosso ed è stato intubato. Non respirava più da solo”.

La direzione dell’ospedale Buccheri La Ferla in una nota, nell’esprimere il più accorato cordoglio e vicinanza alla famiglia del paziente, ha immediatamente avviato un’indagine interna per verificare quanto accaduto. Da una prima verifica, è emerso che il nostro personale di Pronto Soccorso in relazione alla sintomatologia rilevata e a quanto riferito dal paziente e dai familiari ha effettuato un accurato esame obiettivo e ha richiesto gli esami di laboratorio e radiologici ritenuti opportuni. Gli stessi sono risultati negativi. Successivamente, dopo avere praticato terapia medica e dopo un’attenta valutazione dello stato clinico, supportati dall’esito degli esami strumentali eseguiti, ha ritenuto il paziente dimissibile. Restiamo in attesa dei risultati delle indagini dell’autorità competente.

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