Evade dal carcere di Lecce | Aveva ucciso il fidanzato nel 2003

di Alessia Rotolo

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Evade dal carcere di Lecce | Aveva ucciso il fidanzato nel 2003

| martedì 26 Agosto 2014 - 15:20

Sono state estese in tutta Italia e ovviamente alle sue zone di origine, nel napoletano, le ricerche di Rosa Della Corte che nel 2003 a Casandrino (Napoli) uccise il suo fidanzato e che da venerdì mattina non è rientrata nel carcere di Lecce dove era detenuta. A dare l’allarme della sua scomparsa, su alcuni organi di stampa, l’avvocato pugliese di Della Corte, Carmine Gervasi, che si dice soprattutto preoccupato delle condizioni di salute della donna visto che negli ultimi mesi era depressa e dimagrita di 25 kg.

La donna, condannata a 18 anni per quell’omicidio, non è tornata in carcere dopo una licenza premio; sparito anche il suo nuovo compagno, conosciuto a Lecce durante i permessi di buona condotta. Era la mattina del 4 aprile 2003 quando fu trovato all’interno della sua Y10, in una strada cieca frequentata da prostitute e rapinatori, il corpo senza vita di Salvatore Pollasto, fidanzato di Della Corte. Ad oggi il movente di quell’omicidio è rimasto un mistero: gioco erotico finito male o coltellate per gelosia.

“Sono davvero preoccupato, Rosa Della Corte era molto depressa. Purtroppo, più che a una fuga d’amore, penso a un gesto estremo”. Da ieri mattina l’avvocato Carmine Gervasi, legale di Rosa Della Corte, cerca di mettersi in contatto con la sua assistita che non è più tornata, dopo un permesso premio, nel carcere di Lecce, dove era reclusa per aver ucciso nel 2003, a Casandrino (Napoli), il suo fidanzato.

Era stata condannata a 18 anni, le mancavano solo poco più di due anni per tornare libera. La donna sarebbe dovuta rientrare nel penitenziario venerdì mattina, dopo essere stata sei giorni a Napoli a casa della madre. Di lei si sono perse le tracce giovedì sera, alle 21, quando il cognato l’ha vista salire sul treno che la doveva riportare in Puglia.

Della sua scomparsa si è saputo però solo lunedì – ha spiegato l’avvocato – quando il medico che la doveva visitare per una perizia psichiatrica mi ha chiamato dicendomi che Rosa non si trovava in carcere. Da lì abbiamo ricostruito gli ultimi spostamenti. Lei mi aveva chiamato, come fa sempre, il giorno prima di partire, dicendomi che in serata avrebbe preso il treno del ritorno”.

La preoccupazione dell’avvocato Gervasi nasce soprattutto dalle condizioni di salute della donna visto che negli ultimi mesi era depressa e dimagrita di 25 chili. “A darle il colpo di grazia – ha proseguito il legale – è stata una decisione del giudice che le aveva negato un permesso premio a metà luglio”. L’8 luglio, infatti, c’era stata un’udienza per valutare la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa di Rosa Della Corte. Secondo l’avvocato, le sue condizioni non erano compatibili con la detenzione in carcere. Il giudice ha disposto una perizia e ha rinviato l’udienza a ottobre.

“Quando ha chiesto il permesso – ha aggiunto Gervasi – glielo hanno negato dicendo che doveva rimanere a disposizione del medico per la perizia. Ma il perito è stato nominato solo il 30 luglio. Ovviamente, questa decisione del giudice è stata vista come una cattiveria gratuita da parte della mia assistita, che si è depressa ancora di più”. Per questo Gervasi non pensa a una fuga d’amore anche se sarebbe sparito anche il suo nuovo compagno, conosciuto a Lecce con la corrispondenza e durante i permessi di buona condotta. “Sono sicuro – ha concluso l’avvocato – che la sta cercando anche lui. Rosa era sempre rientrata in anticipo dai permessi premio e non aveva manifestato nessuna intenzione di scappare”.

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