Dopo la puntata di Report scatta la perquisizione all’Istituto Superiore di Sanità

di Redazione

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Dopo la puntata di Report scatta la perquisizione all’Istituto Superiore di Sanità

| lunedì 06 Ottobre 2014 - 16:53

La Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione all’Istituto superiore di Sanità su mandato della Procura di Roma. La decisione dei magistrati arriva dopo la denuncia della trasmissione televisiva Report.

Nelle immagini trasmesse in esclusiva nel corso della prima puntata in onda su raitre, si vedeva il laboratorio che certifica la sicurezza di dispositivi che vengono impiantati nel corpo, quali ad esempio pacemaker e defibrillatori, in completo stato di abbandono con macchinari rotti, vecchi e inutilizzati. Inoltre, dalla documentazione in possesso di Report, emergeva anche che l’Istituto Superiore di Sanità era a conoscenza che il laboratorio non funzionava già dal settembre 2010, quando, con uno scambio di lettere protocollate, un ingegnere incaricato di migliorare l’efficacia dei controlli sulla sicurezza dei pacemaker, rinunciava all’incarico perché impossibilitato a svolgere le attività previste, “in quanto il laboratorio, a causa delle condizioni in cui è ridotto, di fatto non esiste”.

La Procura di Roma ha così deciso di aprire un fascicolo sul laboratorio fantasma dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Le indagini sono affidate al nucleo della polizia investigativa Tributaria della Guardia di Finanza, lo stesso nominato da Raffaele Cantone a coordinare il personale della Guardia di Finanza per il controllo sugli appalti di Expo 2015.

In un comuncato diffuso dalla Rai emerge che sarebbero arrivate le prime conferme di quanto svelato durante la trasmissione. 

“Gli uomini delle Fiamme gialle – riporta il comunicato –  hanno ispezionato il laboratorio, che dovrebbe certificare la sicurezza di dispositivi che vengono impiantati nel corpo, quali ad esempio pacemaker e defibrillatori, trovandolo nelle stesse condizioni documentate dall’inchiesta di Sigfrido Ranucci. È stato trovato addirittura un plico di certificazioni con un post-it allegato con sopra scritto “mancano i rapporti di conformità” , quei rapporti che vengono fatti solo in presenza dei test eseguiti in laboratorio. Sarebbero stati trovati solo vecchi rapporti di conformità risalenti addirittura al 2009, con risultati anche approssimativi. E sarebbero state raccolte le prime ammissioni da parte di alcuni dipendenti che avrebbero ammesso che dietro quelle certificazioni non sono mai state fatte le prove”.

 

 

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