“No al matrimonio tra coppie dello stesso sesso” | Alfano sostiene le sue scelte: “Non ho altra strada”

di Azzurra Sichera

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“No al matrimonio tra coppie dello stesso sesso” | Alfano sostiene le sue scelte: “Non ho altra strada”

| mercoledì 08 Ottobre 2014 - 09:14

“Come ministro dell’Interno non ho altra strada, di fronte alla mancata applicazione della legge: come prevede la direttiva, i prefetti annulleranno gli atti di trascrizione” delle unioni gay celebrate all’estero.

Alfano torna sull’argomento che ieri ha fatto tanto discutere. Il ministro dell’Interno, ospite della trasmissione Agorà di Rai 3, torna sulle unioni omosessuali e ribadisce la sua posizione. E sulle proteste che sono state avanzate dai sindaci commenta laconico: “Su 8mila si sono espressi in sei, otto, dieci, non li ho contati…”.

“Mi sono visto tirare addosso una quantità di insulti e di aggettivi di una violenza inaudita” pur avendo “solo esercitato la legge” ha continuato il ministro sottolineando di essere “laico” sulle unioni civili ma contrario al matrimonio, che “è solo tra uomo e donna”.

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“Non siamo oscurantisti e siamo rispettosi dell’affettività di tutti, ma la famiglia non si tocca. Nel codice civile ci sono già degli strumenti che consentono alle coppie di tutelarsi sul piano patrimoniale” ha dichiarato Alfano. “Se dobbiamo parlare di urgenze di questo Paese penso ai giovani che non trovano il lavoro – ha continuato il ministro – Il matrimonio non può essere tra coppie dello stesso sesso. No allo smontaggio della famiglia, si ad un intervento che dia più tutele a una coppia che ha deciso di non sposarsi”.

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Ma le reazioni non si sono fatte attendere nemmeno oggi. Debora Serracchiani, vicesegretaria nazionale del Partito Democratico, ha detto che “alle domande in materia di diritti civili non si risponde a colpi di circolari. I diritti civili non sono un problema burocratico, ma un’esigenza della nostra società di cui la politica deve farsi carico: sono convinta che nel disegno di legge depositato in Senato vi sia una risposta adeguata”.

”Ho fiducia che l’approvazione entro fine anno di quel testo metterà fine a molte polemiche, più o meno strumentali, e porterà il Paese a un livello europeo di civiltà”, ha concluso la Serracchiani.

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