Grillo sale su una gru al Circo Massimo: | “O diamo una svolta o mi butto giù”

di Redazione

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Grillo sale su una gru al Circo Massimo: | “O diamo una svolta o mi butto giù”

| sabato 11 Ottobre 2014 - 12:59

Italia a 5 Stelle, la manifestazione del M5S che si svolge al Circo Massimo a Roma, nella sua seconda giornata viene movimentata da Beppe Grillo che decide si salire su una gru a venti metri di altezza: “Italiani guardatemi da quassù”, scherza l’ex comico: “O diamo una svolta o mi butto giù”.

Grillo attacca fortemente il governo Renzi, parlando anche di quello che è successo a Genova: “Dire che la colpa dei danni è del Tar è come dire che Hitler ha invaso l’Europa perché Jesse Owen aveva vinto le Olimpiadi di Berlino. Ci spiegano che il metodo matematico perfetto non ha funzionato, che la colpa non è loro ma del Tar. Questa gente va fermata con l’Esercito”.

“Non permetteremo mai di portare la gente alla fame: contro il Jobs Act combatteremo con ogni mezzo. Il Jobs act  – aggiunge – è una grande presa per il c***, la più grande della storia. Anche la Germania ha adottato il Jobs act e da quando lo ha fatto ha smesso di crescere. Figuriamoci qui cosa potrà accadere”.

Per Grillo: “Dobbiamo uscire dall’euro per forza e nel più breve tempo possibile”. Il referendum “lo facciamo raccogliendo le firme in sei mesi, vediamo chi ce la darà la firma”. Secondo Grillo “anche la Germania uscirà dall’euro. Sono al tredicesimo posto su diciotto per crescita e gli cala l’export. Non possono venire a farci lezione a noi”.

Dal genovese un nuovo attacco al Quirinale: “Se non era per Napolitano eravamo già al Governo. Con il 25% e il maggior numero di voti dovevamo avere noi l’incarico: è grazie a lui che è stata modificata la Costituzione. C’è stata una manipolazione della Carta e dei diritti democratici”.

Beppe Grillo contesta poi i titoli dei giornali che a proposito dell’affluenza alla kermesse Italia Cinque Stelle al Circo Massimo hanno parlato senza mezze misure di un flop. “I nostri media sono la Rete, non certo le tv e i giornali che scrivono quel che vogliono. Sulle presenze ai nostri comizi ci sono le foto che testimoniano quanti siamo”.

 

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