Polemica in Sicilia, Crocetta attacca Grillo: | “Xenofobo e razzista, cerca i voti della mafia”

di Redazione

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Polemica in Sicilia, Crocetta attacca Grillo: | “Xenofobo e razzista, cerca i voti della mafia”

| lunedì 27 Ottobre 2014 - 11:59

“Beppe Grillo oggi è un barbaro politicante che cerca i voti della mafia per fini di potere, va a braccetto con Dell’Utri e Di Vincenzo, è xenofobo e razzista, insulta le persone anche per le proprie scelte individuali”, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, è un fiume in piena quando commenta le dichiarazioni del leader del Movimento 5 Stelle, a Palermo per lo ‘sfiducia day’ domenica sera.

“Per Grillo – dice Crocetta – la politica non serve a trasformare la società e farla crescere ma deve inseguire solo i voti anche quelli razzisti, mafiosi e persino omofobi”. E aggiunge: “Non temo la sfida di chi pensando di accaparrare consensi utilizza bassezze senza limiti”. Il presidente della Regione siciliana è gelido: “Lo sfiducia day si è trasformato in un ‘vaffan…grillo’. Ieri si è visto che Grillo non ha più le folle di un tempo, la manifestazione è stata un flop. Il suo isolamento dalle ali più avanzate della società è evidente”.

Il leader del M5S ha partecipato alla manifestazione indetta dal partito contro il governo Crocetta, usando toni piuttosto accesi sul palco. “Bisognerebbe quotare la mafia in Borsa e se si investe si guadagnerebbe”, ha provocato Grillo “Non dovrei dire queste cose, vedete domani i giornali titoleranno che Grillo inneggia alla mafia”.

“Dire che la mafia aveva valori, non uccideva i bambini e si è sporcata con gli affari è una idiozia senza precedenti”, ha risposto a distanza Crocetta “Nel 1893 il primo delitto di mafia ebbe come vittima Emanuele Notarbartolo, dirigente del Banco di Sicilia, colpevole di avere compreso l’intreccio mafia-affari – ricorda Crocetta -. Nel Dopoguerra l’unico teste dell’omicidio di Placido Rizzotto era un bambino di 12 anni che ricoverato in ospedale venne ucciso dal capomafia di Corleone, Navarra”.

Per Crocetta “il collegamento mafia-affari è strutturale e l’assenza di valori altrettanto chiara”. “Grillo strizza l’occhio ai poteri forti e si allea con i nemici della Sicilia per logiche di potere – conclude il Governatore – È un Grillo diverso da quello che a Palermo e a Gela dichiarava piena solidarietà nei miei confronti e considerava assurdo che fossi scortato per la mia lotta alla mafia”.

“Un insulto a tutte le vittime di Cosa Nostra”, è stata la reazione di Maria Falcone, sorella del giudice assassinato da Cosa Nostra che bolla le affermazioni di Grillo come “aberranti”. “Il signor Grillo – aggiunge Maria Falcone – mostra di sconoscere il significato della parola mafia. Tratta con leggerezza un argomento che ha creato tanto dolore e tanti morti, dimentica il sacrificio di Giovanni Falcone e delle altre vittime di Cosa nostra”.

Più fredda Pina Grassi, vedova di Libero, l’imprenditore ucciso dalla mafia nel ’91 per aver detto no agli estorsori di Cosa nostra: “Non c’è alcun pensiero dietro le frasi ad effetto di Beppe Grillo e per questo non tengo in alcuna considerazione le cose che dice, per quanto possano apparire gravi. Ritengo che il leader Cinque Stelle sia un’invenzione mediatica. Non escludo che il comico possa apparire originale e far presa su qualcuno – aggiunge – ma non certo su chi ha esperienza delle cose. Se i media smettessero di amplificare le sue sortite, non ci sarebbe più alcun fenomeno Grillo”.

“Solo un uomo sull’orlo della disperazione può fare affermazioni incredibili come quelle di Grillo a Palermo”, ha detto invece Davide Faraone, Pd “L’ex comico ha infatti capito che il suo M5s non va più da nessuna parte, dopo aver buttato nel wc (per usare un linguaggio a lui familiare) milioni di voti e la fiducia degli elettori. Bisogna davvero aver perso la lucidità per dire certe cose sulla mafia. Oltretutto smentendo sé stesso, visto che non più tardi di due anni fa il guru genovese aveva addirittura negato la sua esistenza”.

“Stavolta invece riesce a offendere in un colpo solo le tantissime vittime e le istituzioni dello Stato che esse rappresentavano e difendevano. Altro che ‘condotta morale’ per anni, e gli italiani lo ricordano bene, gli uomini di Cosa Nostra hanno lasciato -ha sottolineato Faraone- lunghissima scia di sangue. Pretendiamo rispetto per questo enorme sacrificio, non scherzi da irresponsabile”. “Non contento, Grillo ha poi ripetuto una battuta miserabile sul presidente Napolitano, a cui va tutta la nostra solidarietà. Ma nessuno si faccia illusioni: non permetteremo che la storia del nostro Paese venga riscritta da un populista in crisi di consensi”.

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