Maltempo, paura per una frana nel Bresciano | In Emilia Romagna mille persone sfollate

di Redazione

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Maltempo, paura per una frana nel Bresciano | In Emilia Romagna mille persone sfollate

| mercoledì 19 Novembre 2014 - 10:26

Il maltempo sembra concedere una tregua e le regioni del Nord Italia, duramente colpite nei giorni scorsi, provano a tornare alla normalità. Un percorso scandito dalla conta dei danni e dalla sistemazione delle strade.

Anche il Papa, nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro, ha rivolto un pensiero alle vittime. “Ricordiamo anche – ha detto il Papa invitando alla udienza generale alla preghiera per i defunti, in particolare nel mese di novembre – le vittime della recente alluvione in Liguria e nel Nord Italia: preghiamo per loro e per i familiari, e siamo solidali con quanti hanno subito dei danni”.

A causa della pioggia dei giorni scorsi una grossa frana si è staccata dalla parete rocciosa che dominava Campione del Garda, nel Bresciano. Il cedimento non ha causato feriti e non ci sarebbero danni neppure alle case. La frana ha interessato l’area dei parcheggi e i massi che si sono staccati hanno però colpito una ventina di auto.

La zona è la stessa posta sotto sequestro nel luglio 2013 dalla procura di Brescia che con il pm Silvia Bonardi aveva chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di 300 immobili iscrivendo nel registro degli indagati 20 persone accusate a vario titolo di lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio.

Si terrà domani a mezzogiorno a palazzo Chigi l’incontro tra governo, Regioni, sindaci e autorità di bacino per definire il cronoprogramma delle prime opere da realizzare nell’ambito del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico. L’incontro, organizzato dalla struttura di missione del governo #italiasicura contro il dissesto, sarà coordinato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio e vedrà la partecipazione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, del presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino e del capo di #italiasicura Erasmo D’Angelis. L’obiettivo dei lavori è quello di stabilire, sulla base delle risorse disponibili, un cronoprogramma per difendere le aree metropolitane dal rischio frane o alluvioni. Le città interessate sono Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova, Reggio Calabria, Cagliari, Palermo, Messina e Catania.

14.56 –  A causa del maltempo è crollata una porzione di circa 30 mq della copertura del cantiere Torelli e Dottori di via Le Conce a Fabriano. Secondo il Comitato “Alla scoperta del Giano”, questo “testimonia ancora con maggiore chiarezza come la copertura in cemento rappresenti un rischio per la pubblica incolumità e come vada integralmente rimossa. Quanto accaduto, con importanti quantità di detriti caduti nel fiume Giano e con il pericolo di ostruire il normale deflusso delle acque, è particolarmente grave. In più è avvenuto all’interno di un cantiere non presidiato con impalcature e gru”. Il comitato ha chiesto alle autorità la rimozione del cantiere. “Dopo 8 mesi dall’avvio del piano di recupero Centro Storico-Borgo – sostiene – ancora non si ha notizia della variante ai lavori prospettata, variante che dovrebbe permettere al corso d’acqua di tornare integralmente alla luce e scongiurare eventi come questo in futuro”.

14.16 – “Il primo stanziamento di 12 milioni di euro del decreto del Consiglio dei Ministri del 30 ottobre, con la dichiarazione dello stato di emergenza per effetti naturali per la Liguria, è assolutamente irrisorio a far fronte ai danni subiti. Come Comune abbiamo attivato le somme urgenze, i lavori pubblici da fare immediatamente, frane, buchi nelle strade, smottamenti, che sono stati già calcolati dopo l’evento del 9 ottobre in circa 25 milioni di euro”. Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Doria, durante un’audizione al Senato davanti le Commissioni riunite Lavori pubblici e Territorio e Ambiente, sulle alluvioni che hanno colpito il capoluogo ligure nelle ultime settimane.

11.57 – Dopo i gravi danni causati dal maltempo del 15 e 16 novembre, la Provincia di Pavia ha chiesto al Governo lo stato di emergenza. “L’intero territorio è stato compromesso – sottolinea Daniele Bosone, presidente della Provincia -. Oltrepò, Lomellina e Pavese non sono stati risparmiati; oltre ai disagi per il cedimento del ponte sul torrente Staffora a Salice Terme e una serie di smottamenti, abbiamo anche una rete stradale provinciale al limite del collasso. La situazione non può essere affrontata con le sole risorse degli Enti locali coinvolti: serve uno stanziamento di risorse straordinarie”. La Provincia di Pavia ha stimato danni per 5 milioni di euro.

11.50 – Un frana si è verificata nel corso della notte senza provocare alcun ferito staccandosi da una parete rocciosa a Vestreno, piccolo centro montano della provincia di Lecco. Massi e detriti sono finiti in una zona di cantiere di un edificio vicino alla provinciale 67 che collega il versante montano. Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Bellano (Lecco) e del comando provinciale di Lecco che hanno compiuto un sopralluogo, installando dei rilevatori. Spostate alcune bombole di gas e smontata una gru che si trovavano in prossimità della frana.

10.01 – È proseguita tutta la notte l’attività dei tecnici della Protezione civile dell’Emilia-Romagna per il monitoraggio degli affluenti del Po in regione, in particolare nella Bassa reggiana dove in cinque Comuni il livello della piena ha superato la soglia di attenzione e dove si sono registrati allagamenti in campagna e in alcune abitazioni. Tra Piacenza e Ferrara sono circa un migliaio le persone che hanno lasciato la propria casa per precauzione; tra Brescello e Luzzara nel reggiano sono 237 gli sfollati. Per precauzione tutte le scuole dalla Bassa reggiana sono rimaste chiuse anche oggi.

 

 

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