Santa Croce Camerina saluta il piccolo Loris | La città si stringe al dolore della famiglia Stival

di Redazione

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Santa Croce Camerina saluta il piccolo Loris | La città si stringe al dolore della famiglia Stival

| giovedì 18 Dicembre 2014 - 08:32

Poco dopo le 14, il feretro bianco del piccolo Loris, il bimbo di otto anni ucciso il 29 novembre scorso, è giunto in Piazza Vittorio Emanuele, a Santa Croce Camerina (Ragusa), ha fatto il suo ingresso nella chiesa di San Giovanni Battista, dove sono stati celebrati i funerali dal vescovo di Ragusa Paolo Urso. La bara è stata portata da quattro persone, tra le quali il padre del bimbo, Davide.

La bara è stata fatta entrare in chiesa da un ingresso laterale. La piazza è stata transennata e presidiata dalle forze dell’ordine: per dare l’ultimo saluto al piccolo Loris si sono radunate circa duemila persone. Sono poche le corone di fiori davanti alla chiesa San Giovanni Battista, tra queste c’è anche una corona a forma di cuore con fiori che compongono la scritta ‘Loris’, accompagnata da un nastro bianco con la scritta “la mamma Veronica”.

Presente il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè: “Sono qui per manifestare il mio profondo cordoglio personale e delle istituzioni che rappresento. Confido nell’impegno della Procura affinché sia fatta piena luce su questo tragico caso e a questo proposito auspico che sia rispettato il lavoro degli inquirenti e possa essere assicurata la necessaria collaborazione da parte di coloro i quali possano dare aiuto agli inquirenti per le indagini”.

L’OMELIA – “Un bambino non può morire perché un altro essere umano si è arrogato il diritto inesistente di togliergli la vita. Come si può uccidere un bambino? Solo un folle, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato” ha detto il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, nell’omelia del funerale di Loris.

”Quando ciò avviene – ha continuato il vescovo – la nostra umanità si ribella e le domande insorgono e si inseguono. Non solo quelle rivolte agli uomini, ma anche quelle rivolte a Dio. Perché? Perché Dio non è intervenuto? Perché non ha bloccato la mano omicida? Se Dio è Padre, come può permettere che un bambino, innocente e indifeso, sia ucciso e buttato in un canalone?”. Al termine dell’omelia monsignor Paolo Urso ha detto: ”Se non sono stato capace di dire parole veramente consolanti, sia lo stesso Signore a deporre nel cuore dei familiari del piccolo Loris e di tutti voi quelle parole che leniscono il dolore, asciugano le lacrime, rasserenano la vita”.

“La notizia mi fu data da due Sms di un amico, laconici e freddi, come fredda è la morte: Bambino scomparso a Santa Croce… Bambino ucciso. Una notizia tremenda. Un fatto assurdo. Un gesto disumano. Veramente l’uomo ‘ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità'” ha continuato il Vescovo.

I COMPAGNI, LE MAESTRE, IL PRESIDE – Un corteo silenzioso formato dai compagni di scuola di Loris, le maestre e la preside è partito da piazza degli studi per raggiungere la chiesa dove si sono celebrati i funerali del piccolo. In testa la classe di Loris, i più piccoli sono accompagnati dai genitori. Dietro altre classi delle elementari e delle medie. I bambini tenevano in mano un palloncino bianco con la foto di Loris. Anche i ragazzini della scuola di arti marziali frequentata da Loris stanno si sono radunati in piazza San Giovanni Battista per i funerali. Alcuni tenevano uno striscione con su scritto: “Ciao Loris, adesso vai in cielo e insegna agli angeli a calciare”.

“In momenti come questo è estremamente difficile trovare parole che possono alleviare una Cosi grande sofferenza. La verità è che non ci sono parole che possono portare rimedio o consolazione”. Lo affermato la preside dell’istituto comprensivo Falcone e Borsellino di Santa Croce Camerina, frequentato dal piccolo Loris Stival, leggendo una lettera a conclusione i funerali del bambino. “Quello che voglio poter esprimere a nome mio e di tutta la comunità scolastica, ma credo anche dell’intera cittadina – ha aggiunto – è far sentire alla famiglia distrutta dal dolore la presenza sentita e la vicinanza reale di tutti noi, noi che in questo momento siamo assolutamente incapaci di proteggere chi è in lutto dall’infinito dolore della perdita e di alleviare la sofferenza di così grande portata!”. “Accettare il fatto che la persona amata sia definitivamente scomparsa – ha proseguito la preside – richiede alla famiglia uno sforzi sovrumano che nessuno di noi potrà comprendere fino in fondo. Noi in questo momento vogliamo solo far senti la nostra presenza sincera e calorosa, il nostro affetto e la vicinanza alla famiglia in lacrime”. “Questo affetto e questo sostegno – ha continuato – non si esauriscono oggi. Noi ci siamo oggi e ci saremo domani e tutti i giorni a venire per dare conforto alla famiglia dichiarando la nostra disponibilità anche solo per ascoltare e per ricordare insieme il nostro piccolo Loris”. “Mi consenta il papà – ha continuato – questo possessivo vuole solo descrivere il nostro affetto per il piccolo angelo che anche noi nel nostro piccolo abbiamo amato e che rimarrà sempre nei nostri cuori”.

“I tuoi insegnanti e i tuoi compagni sentono la tua mancanza. Ci mancano i tuoi occhi castani, la tua gioia e voglia di vivere”. Lo ha detto la maestra di Loris, Teresa Iacono, durante i funerali del piccolo. “Preghiamo ogni giorno – ha continuato la maestra – affinché tu possa trovare lassù la pace che meriti e che qui non hai trovato, e ti chiediamo da lassù di aiutarci a comprendere il motivo di questo tragico evento. La tua scuola ti porterà sempre nel cuore”.

LA MADRE DI LORIS – Alle esequie non era presente la mamma di Loris, Veronica Panarello, rinchiusa nel carcere di Piazza Lanza a Catania da oltre una settimana con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. La donna continua a dichiararsi innocente e aveva chiesto di potere partecipare. Il suo legale, Francesco Villardita, ha però preferito non presentare l’istanza per “motivi di opportunità”. La donna ha comunque fatto recapitare in chiesa un cuscino di fiori.

IL PADRE DI LORIS – E l’avvocato Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, padre del piccolo Loris ha annunciato che “Davide Stival si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio del figlio, contro chiunque sarà” Il legale conferma che il proprio assistito si costituirà “anche se dovesse realmente risultare la moglie l’unica colpevole”.

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