Comiso, 2 morti e 4 feriti in una casa di riposo | La Procura di Ragusa apre un’inchiesta

di Redazione

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Comiso, 2 morti e 4 feriti in una casa di riposo | La Procura di Ragusa apre un’inchiesta

| lunedì 12 Gennaio 2015 - 09:18

Un 47enne di Ragusa e una donna di 53 anni di Vittoria sono morti in una casa di riposo “Beautiful days” di Comiso, nel Ragusano, che ospita anche malati con problemi psichici. I due decessi sono avvenuti ieri, ma la notizia si è appresa soltanto oggi.

Quattro persone invece sono state ricoverate nell’ospedale Guzzardi di Vittoria. Al momento del ricovero presentavano “sintomi da tossicosi addominale”. Lo ha affermato il primario del pronto soccorso del nosocomio, Francesco Palumbo, sottolineando che “le condizioni permettono di escludere, al momento, un pericolo di vita” per loro. Il medico, invece, non si esprime sui due decessi avvenuti nella casa di riposo di Comiso.

Il primo decesso è avvenuto all’interno della struttura: l’uomo si è sentito male ed è stato avvertito il 118, ma quando l’ambulanza è arrivata il 47enne era già senza vita. Altri quattro ospiti della struttura sono ricoverati nell’ospedale di Vittoria, ma non sono in pericolo di vita. Al momento del ricovero presentavano i sintomi di disturbi alimentari come nausea, vomito e dissenteria.  La donna è morta dopo il ricovero nell’ospedale ‘Regina Margherita’ di Comiso, dove era stata condotta per una lesione a un piede che si era procurata scivolando, dopo essere stata colta da malore. Alcune ore dopo la paziente, affetta da pancreatite, si è aggravata ed è deceduta nonostante le cure dei medici.

La sera prima avevano cenato con altri ospiti della struttura. “Ritengo di potere escludere che la morte dei due nostri ospiti sia legato a un avvelenamento da cibo: facciamo la spesa settimanalmente, per non lasciare giacenze, da anni nello stesso supermercato”. Lo afferma Giovanni Salerno titolare della casa di riposo.

È lo stesso Salerno a confermare la tempistica: “i sintomi si sono manifestati dopo la cena”. Il menù di sabato sera prevedeva mozzarella e insaccati. “Compro il prodotto caseario – sottolinea il responsabile della casa di riposo – sempre nello stesso supermercato: le mozzarelle sono imbustate una a una, e a lunga scadenza. Poi i pazienti sono liberi di uscire e possono mangiare tutto quello che vogliono prima di rientrare. Però ritengo di potere escludere – aggiunge – anche sentendo pareri dei medici che i due decessi siano collegati all’alimentazione. Certo tutto può essere, ma credo siano da collegare a altre patologie pregresse: l’uomo è morto per arresto cardiaco, la donna per i postumi di una pancreatite”. Su dieci persone che sabato hanno cenato nella casa di riposo due sono morte e quattro sono state ricoverate per precauzione, mentre altri quattro stanno bene.

Personale dell’Asp 7 e agenti del commissariato della polizia di Stato di Comiso e della squadra mobile della Questura hanno sequestrato cibo e farmaci su disposizione della Procura di Ragusa che ha aperto un’inchiesta per duplice omicidio colposo e lesioni personali: sono i reati ipotizzati, contro ignoti, dalla Procura di Ragusa che coordina le indagini della polizia di Stato sulla morte di due pazienti di una casa di cura di Comiso e sul ricovero in ospedale di altre quattro persone ospiti della struttura.

L’inchiesta, al momento senza indagati, è coordinata dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Francesco Puleio, che in giornata disporranno l’autopsia sui due corpi. Le vittime sono un uomo di 47 anni e una donna di 52 che erano ricoverate al primo piano della struttura.

La Procura di Ragusa conferirà domani l’incarico al medico legale per compiere l’autopsia e esami tossicologici sui due ospiti della casa di riposo di Comiso morti ieri per una sospetta tossicosi. La polizia di Stato notificherà degli avvisi a “persone interessate” dall’inchiesta, che al momento resta senza indagati. Gli avvisi sono stati emessi, come atto dovuto per compiere un esame irripetibile, dal sostituto procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Francesco Puleio.

 

(Foto d’archivio)

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