Mattarella giura: è il 12esimo capo dello Stato. Le tappe dell’insediamento al Quirinale

di Redazione

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Mattarella giura: è il 12esimo capo dello Stato. Le tappe dell’insediamento al Quirinale

| martedì 03 Febbraio 2015 - 09:40

12.18 – Sergio Mattarella riprende la parola. “Un saluto affettuoso e sincero al presidente Napolitano che per nove anni ha assolto questo compito”, dice il presidente dopo avere ringraziato Grasso per le sue parole. Poi un saluto al presidente della Camera, del Consiglio e infine della Corte Costituzionale al quale va un riconoscimento particolare per il ruolo “fondamentale” nella tutela della carta costituzionale. Infine un pensiero rivolto agli italiani e l’appello perché si sentano “davvero parte di una comunità”.

12.13 – Fa il suo ingresso il presidente Mattarella. Parla il facente funzioni di presidente e presidente del Senato Pietro Grasso che gli dà il benvenuto al Quirinale. “Lei saprà interpretare le gravose responsabilità a cui è chiamato e saprà rispondere alla fiducia e alle speranze che gli italiani ripongono in lei”, dice Grasso. “Sono certo che potrà sempre contare sul costante sostegno delle istituzioni repubblicane”, aggiunge.  “Quando ci siamo incontrati, in quel momento di dolore, mai avremmo immaginato di trovarci qui, con affetto, amicizia e deferente rispetto le porgo i miei migliori auguri anche a nome dei cittadini”,  conclude.

11.50 – Sta per avere inizio la cerimonia di insediamento al Quirinale nella Sala dei Corazzieri. Presente anche Silvio Berlusconi, sul quale adesso sono puntati gli occhi.

11.09 – Il capo dello Stato è arrivato al Quirinale dove i corazzieri si sono disposti ad emiciclo. Viene issata la bandiera nazionale, ancora una volta le note dell’inno nazionale si diffondono nell’aria .

11.02 – Scortato dai Corazzieri a cavallo e dai motociclisti, Mattarella sale al Quirinale lasciando Piazza Venezia e attraversando Via Cesare Battisti e via IV Novembre a bordo della Lancia Flaminia 335.

10.46 –  Il capo dello Stato viene accompagnato all’Altare della Patria dove rende omaggio al Milite ignoto.

10.37 – Il presidente della Repubblica lascia la Camera. Il saluto del picchetto d’onore. Risuona l’inno nazionale.

10.34 – Mi auguro, sottolinea ancora il capo dello Stato “negli uffici pubblici e nelle istituzioni si possano riflettere con fiducia i volti degli italiani, il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi”. “Viva la Repubblica, viva l’Italia”, un applauso corona l’inizio del settennato di Sergio Mattarella. Trenta minuti esatti di discorso per il primo messaggio alla nazione. Saranno 42 gli applausi che hanno accompagnato le parole del Capo dello Stato.

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10.22 – “Il terrorismo internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti”, dice ancora Mattarella. Il presidente ricorda Stefano Tachè un bambino ucciso davanti alla sinagoga a Roma nel 1982. Poi si commuove. Lo ricorda riferendosi al prezzo che “il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano”, il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. “A una minaccia globale serve una risposta globale”, sottolinea ancora Mattarella. È la volta di un ringraziamento ai militari che si sacrificano per il nostro Paese, compresi i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone “perché la vicenda si concluda presto con un loro rientro in patria”. E un pensiero va anche agli italiani scomparsi, padre Dall’Oglio in testa, di cui non si hanno notizie.

10.16 – Sergio Mattarella, tra gli applausi, ricorda ai presenti e ai cittadini, il significato profondo della funzione di garante della Costituzione. Significa garantire il diritto al lavoro, alla salute, all’informazione, all’istruzione. Standing ovation dell’emiciclo. Viene interrotto spesso dagli applausi, ma Mattarella continua a sottolineare l’importanza della lotta alla mafia, alla corruzione e il rispetto della legalità. “Dobbiamo incoraggiare lo sforzo della magistratura e delle forze dell’ordine nella lotta alle mafie”, dice Mattarella, che poi ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ancora applausi. Non manca un riferimento alle parole di Papa Francesco contro i corrotti  “che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi”, dice Mattarella.

10.08 – Un momento di disagio, Mattarella perde il foglio, ma dura un attimo. “I giovani parlamentari portano in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei”, continua deciso il capo dello Stato, un compito che deve essere svolto nell’ottica “dell’unità nazionale”. Bisogna intendere la politica “al servizio del bene comune”, continua il presidente della Repubblica che poi fa riferimento alla riforma della seconda parte della Costituzione. Questo passaggio deve essere portato a compimento per “rafforzare il processo democratico” dice Mattarella, nell’ambito di una corretta “dialettica parlamentare”. Come per la riforma della nuova legge elettorale. Il ruolo del presidente della viene spesso paragonato a quello di un arbitro imparziale. “Un’immagine efficace – prosegue Mattarella che deve essere e sarà imparziale” e “i giocatori lo aiutino con la loro correttezza”, precisa poi.

10.04 – Una particolare attenzione nel discorso del presidente va alla crisi che ha colpito l’Italia, le famiglie e i suoi giovani. Per uscire dalla crisi “è indispensabile che al consolidamento finanziario si accompagni la crescita”, dice Mattarella, una strategia che il governo “ha perseguito”. La strada maestra di un Paese unito, “è quella che indica la nostra Costituzione” dice ancora Mattarella.

10.01 – Dopo avere ringraziato i presenti, un saluto particolare viene rivolto a Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. A quest’ultimo va un ringraziamento particolare visto il suo “sacrificio” nell’accettare un secondo mandato. “Avverto la responsabilità del compito che mi è stato affidato”, esordisce il presidente della Repubblica.

10.00 – Sergio Mattarella ha giurato come dodicesimo presidente della Repubblica. Suonano le campane di Montecitorio.

09.59 – Il presidente della Repubblica eletto ha fatto il suo ingresso tra l’applauso corale della Camera. Inizia la seduta.

9.54 – Il presidente eletto è riunito con il presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente supplente del Senato Valeria Fedeli. Tra poco l’ingresso nell’aula della Camera per il giuramento.

9.44 – Sorridente, Sergio Mattarella al suo arrivo alla Camera viene ricevuto e salutato dal premier Matteo Renzi e dalle più alte cariche dello Stato. Tutto si svolge secondo un rigido protocollo. Anche se Grillo è assente il presidente della Repubblica viene salutato da Luigi Di Maio, deputato M5S e vicepresidente della Camera dei Deputati.

9.20 . Oggi è il giorno del giuramento di Sergio Mattarella come dodicesimo presidente della Repubblica italiana davanti al Parlamento in seduta comune e ai delegati regionali. Mattarella, prelevato dalla sua abitazione (in questo caso la foresteria della Corte costituzionale) dal segretario generale della Camera, Lucia Pagano, è stato accompagnato a Montecitorio a bordo di un’auto della presidenza della Repubblica scortata dai Carabinieri motociclisti. La partenza del presidente dalla sua residenza è segnata dalla campana maggiore di Montecitorio, che suona ininterrottamente fino al suo arrivo alla Camera. Cresce l’attesa per il suo primo messaggio alla nazione.

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