Scuola, via libera del governo alla riforma | I ministri lavorano anche alla legge sulla Rai

di Redazione

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Scuola, via libera del governo alla riforma | I ministri lavorano anche alla legge sulla Rai

| giovedì 12 Marzo 2015 - 20:53

Via libera dal Consiglio dei ministri alla tanto attesa riforma della scuola. Tramontata l’ipotesi di un decreto, dopo le polemiche del premier Matteo Renzi con la presidente di Montecitorio Laura Boldrini, il governo ha approvato il disegno di legge che dovrebbe arrivare al più presto in aula per l’approvazione.

“Le proposte sulla scuola sono realizzabili abbastanza rapidamente, con grande intensità, se il Parlamento vorrà lavorare con senso d’urgenza. Sono molto ottimista, ho sempre detto che questa è la riforma principale, ne siamo sempre più convinti”. Così il premier  al termine del Consiglio dei ministri.

Nodi centrali dei provvedimenti l’assunzione di oltre cento mila docenti precari delle cosiddette Gae (Graduatorie ad esaurimento) e dai vincitori di concorso e  gli scatti di anzianità. Ma, secondo fonti di governo, ampio spazio sarebbe dato al merito dei docenti, si regolerebbe la questione della cosiddette “classi pollaio” e si prevedrebbe l’apertura anche pomeridiana delle scuole. Tra le novità, l’introduzione di una cosiddetta “carta del prof” dal valore di 500 euro almeno per il primo anno, per finanziare acquisti culturali (libri, teatro, concerti, mostre, audiovideo telematici).

I ministri hanno iniziato ad affrontare anche la questione della riforma della televisione pubblica. Il governo ha deciso infatti di preparare un disegno di legge piuttosto che presentare soltanto delle linee guida.

Il modello prescelto, ha detto una seconda fonte governativa, è quello di un consiglio di amministrazione composto da sette membri, tre eletti dal Parlamento, uno dai dipendenti Rai e tre nominati dal governo (probabilmente attraverso il Ministero del Tesoro, in quanto azionista di maggioranza), tra cui l’amministratore delegato.

Fonti parlamentari dicono che ieri, in una riunione tra Renzi e i componenti Pd della Vigilanza, si è parlato anche di una ipotesi di “specializzazione tematica” delle tre principali reti tv Rai, con una rete generalista, una per l’innovazione, sperimentazione e nuovi linguaggi, e una a carattere più spiccatamente culturale, più di servizio pubblico, preferibilmente senza pubblicità.

E torna in campo anche l’ipotesi di trasferire il canone di abbonamento sulla bolletta elettrica per ridurre l’evasione, riducendo però sensibilmente l’importo da pagare.

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