La convocazione in Nazionale di Eder e Vazquez è stata una mossa coraggiosa. Il tema degli oriundi “azzurri” ha da sempre diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, tra spinte patriottiche e posizioni progressiste. Conte, in parole povere, ha toccato un nervo scoperto. Eppure la storia della Nazionale azzurra è ricca di stranieri: ad oggi sono infatti 42 gli oriundi ad aver giocato nell’Italia e tra questi ci sono ben tre campioni del mondo.
“Chi non nasce in Italia e ha parenti lontani non dovrebbe essere convocato in Nazionale”. Roberto Mancini, tecnico dell’Inter ed ex fantasista degli azzurri, non ha certo peli sulla lingua. E a chi gli fa notare come la Germania campione del Mondo arruoli tantissimi oriundi, il Mancio risponde: “Ma quei giocatori sono nati lì. Io ho la mia idea e la mia idea è che nella nazionale italiana debbano giocare gli italiani”.
Di parere opposto è Beppe Iachini, tecnico del Palermo, mentore di Franco Vazquez e sostenitore delle scelte del suo amico Antonio Conte: “Sua madre è italiana, più italiano di lui…Sarebbe giusto avere più calciatori nati nel nostro paese, ma se giocatori come Franco sentono l’appartenenza alla maglia azzurra non c’è nessun problema”.
Un parere interessante arriva da Valeri Bojinov, attaccante bulgaro della Ternana da quasi 15 anni protagonista del calcio italiano: “Mi sento quasi italiano, ho passato metà della mia vita da voi, però sono contrario agli oriundi in nazionale. Con le regole attuali avrei potuto anch’io vestire l’azzurro, ma non trovo giusto togliere il posto agli italiani che lo meritano. Argentina o Brasile non lo farebbero mai”.
“Sono abbastanza scettico su queste due scelte di Antonio Conte – aggiunge anche Luca Marchegiani, ex portiere della Lazio ed attuale commentatore Sky – Non sono mai stato d’accordo sugli oriundi in maglia azzurra”. Polemiche che da calcistiche diventano politiche, come sempre in Italia. Per la gioia di Salvini: “Questa Nazionale non mi piace – dichiarò a giugno il leader del Carroccio – troppi oriundi”.
