Naufragio, Alfano a Malta per i funerali | Il ministro: “Sono un pugno nello stomaco”

di Redazione

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Naufragio, Alfano a Malta per i funerali | Il ministro: “Sono un pugno nello stomaco”

| giovedì 23 Aprile 2015 - 12:46

“Le scene di oggi sono un pugno nello stomaco, un monito per coloro che sono indifferenti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Malta con il vice primo ministro maltese Louis Grech, il commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos e il ministro greco della Solidarietà Theano Fotiou, subito dopo avere partecipato ai funerali delle 24 vittime del naufragio avvenuto sabato scorso davanti alle coste libiche in cui sarebbero morti altre centinaia di migranti.

Alfano ha sottolineato che questo è il secondo funerale al quale partecipa, dopo quello delle vittime della tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2014 che costò la vita a 366 migranti. “Tutti noi – ha aggiunto Alfano – ci aspettiamo segnali forti dalla Ue nel corso del Consiglio Europeo straordinario che si svolgerà oggi a Bruxelles”.

“L’Italia sin qui ha pagato da sola il conto prima dell’azione internazionale in Libia e poi dell’ inerzia che ne è seguita: le nostre strutture stanno però reggendo a siamo pronti a reggere questo urto” ha continuato il ministro dell’interno Alfano parlando con i giornalisti a margine di una riunione del Ppe a Milano.

”Come Italia e come Popolari europei faremo una proposta per rafforzare l’operazione Triton in mare estendendo il raggio di azione e per agire direttamente sull’altra sponda del Mediterraneo e in secondo luogo per intercettare e affondare i barconi prima che si mettano in mare” ha detto il ministro Alfano, di passaggio a Milano ad un incontro del Ppe. Alfano ha aggiunto che la terza richiesta alla Ue sarà di ”organizzare meccanismi di solidarietà per una equa ripartizione dei profughi in tutta Europa”.

È “inaccettabile che il Mediterraneo diventi un grande cimitero, un posto di sepoltura per chi cercava una vita migliore e scampo dalle carestie. E’ una condizione inaccettabile per chiunque abbia a cura la civiltà umana” lo ha detto il presidente, Sergio Mattarella parlando a Zagabria durante una visita ufficiale in Croazia.

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