Catania, uccide l’ex amante della figlia | La sparatoria dopo un diverbio

di Redazione

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Catania, uccide l’ex amante della figlia | La sparatoria dopo un diverbio

| venerdì 08 Maggio 2015 - 15:13

Un 64enne, Isidoro Garozzo, ha ferito mortalmente, con colpi di pistola, l’ex fidanzato della figlia, Vincenzo Patanè, di 48 anni, che non voleva riallacciare la relazione con l’uomo. La sparatoria è avvenuta vicino Giarre. La vittima è deceduta nell’ospedale Cannizzaro di Catania. L’omicida è stato arrestato da carabinieri nella sua abitazione, mentre era ancora in possesso dell’arma, che deteneva legalmente. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.

La sparatoria è avvenuta nella strada provinciale che unisce San Giovanni Montebello, frazione di Giarre, al comune di Sant’Alfio, nel Catanese. Sull’accaduto indagano carabinieri della compagnia di Giarre che hanno arrestato il 64enne, un incensurato, per omicidio.

Allertati da una telefonata al 112 militari dell’Arma hanno trovato il ferito ancora cosciente e hanno raccolto la sua testimonianza, con la descrizione del diverbio e le generalità di chi gli aveva sparato. Ricostruzione confermata da altre persone presenti e dai primi rilievi investigativi.

L’uomo è stato trasferito in ospedale, ma è morto per le ferite riportate. I carabinieri si sono recati in casa del padre della donna, non distante dal luogo della sparatoria, e lo hanno trovato armato e in stato di agitazione. Vistosi circondato l’uomo non ha opposto resistenza e ha consegnato l’arma, una pistola Beretta calibro 6,32, regolarmente detenuta, utilizzata poco prima per ferire mortalmente il 48enne.

Dalle indagini è emerso anche il movente che è riconducibile ad una relazione extra coniugale intrattenuta tra la vittima e la figlia dell’arrestato. Ma nonostante da circa un anno la relazione era stata interrotta dalla donna, il 48enne non si era arreso e questa mattina si era recato a casa dell”ex’ per tentare di convincerla a ricominciare.

Ma avrebbe avuto un diverbio con il padre della donna che, rientrato in casa, si è armato e gli sparato, ferendolo mortalmente. Durante una successiva perquisizione domiciliare militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato 4 fucili da caccia e un’altra pistola Beretta, anch’essi regolarmente detenuti. L’arrestato è stato sottoposto all’esame dello Stub su indumenti e mani e portato in carcere.

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