Mafia, sgominato clan: 39 misure cautelari /FT | Gestivano un vasto traffico di stupefacenti

di Redazione

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Mafia, sgominato clan: 39 misure cautelari /FT | Gestivano un vasto traffico di stupefacenti

| martedì 26 Maggio 2015 - 07:34

Blitz dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo: coinvolte 39 persone ritenute esponenti del clan di Pagliarelli, corso Calatafimi e del Villaggio Santa Rosalia, metà delle quali è finita ai domiciliari. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati centinaia di chili di droga. Sei di loro sono accusati di mafia ed estorsione, gli altri di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

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Secondo la Direzione distrettuale antimafia, gli arrestati gestivano un vasto traffico di droga direttamente e senza intermediari. La crisi economica che attanaglia i commercianti palermitani spinge i boss a tornare al traffico degli stupefacenti, business attualmente privilegiato rispetto al racket delle estorsioni che, negli ultimi anni, ha rimpinguato le casse dei clan e sostentato le famiglie dei ‘picciotti’ detenuti. Questo uno dei particolari che emerge dall’inchiesta.

Le indagini sono coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi, dagli aggiunti Leonardo Agueci e Teresa Principato, e dai sostituti Caterina Malagaoli, Francesco Grassi e Francesca Mazzocco. I carabinieri avrebbero ricostruito gli affari del clan di Pagliarelli: i boss avrebbero acquistato oltre 250 chili tra cocaina e hashish da Torino e Napoli per poi rivenderla.

Al comando delle operazioni c’erano tre quarantenni, una sorta di triumvirato che, a quanto risulta dall’inchiesta, prendeva le decisioni più importanti e che, secondo gli inquirenti, gravitava attorno alla figura di Gianni Nicchi, l’ex astro nascente di Cosa nostra. Nell’ambito dell’inchiesta, scoperte anche diverse estorsioni: ed è stato proprio da un imprenditore, che ha avuto il coraggio di denunciare, che hanno preso il via le indagini. L’uomo, la cui ditta stava effettuando lavori di ristrutturazione al Policlinico, si sarebbe rivolto agli inquirenti raccontando loro di avere ricevuto una richiesta di pizzo di 500 mila euro.

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> ARRESTATO ANCHE UN VIGILE URBANO

Secondo quanto emerso dalle indagini, a gestire i traffici di droga, grazie ai suoi contatti con i cartelli peruviani ed ecuadoregni, era una donna, Concetta Celano, sorpresa dai carabinieri, anni fa, mentre tornava da un’udienza di convalida di un arresto con cinque chili di droga nel bagagliaio dell’auto.

 

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