Indagato anche il sottosegretario Castiglione | La replica: “Fare luce in tempi brevi”

di Denise Marfia

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Indagato anche il sottosegretario Castiglione | La replica: “Fare luce in tempi brevi”

| venerdì 05 Giugno 2015 - 11:34

Il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione (Ncd), risulta tra i sei indagati per turbativa d’asta nell’inchiesta della Procura di Catania sull’appalto per la gestione del centro di accoglienza Cara di Mineo. Lo si rileva dagli atti dell’inchiesta.

Nel decreto di perquisizione eseguito giovedì dai carabinieri del capoluogo etneo negli uffici comunali di Mineo, che vale anche come informazione di garanzia, ci sono i nomi dei sei indagati: oltre a Castiglione, Giovanni Ferrera, “nella qualità di direttore generale del Consorzio tra Comuni, Calatino Terra di Accoglienza”; Paolo Ragusa, “nella qualità di presidente della Cooperativa Sol. Calatino”; Luca Odevaine “nella qualità di consulente del presidente del Consorzio dei Comuni”, e i sindaci di Mineo e Vizzini, Anna Aloisi e Marco Aurelio Sinatra.

Nel decreto, la Procura ipotizza che gli indagati “turbavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014″.

Immediata la replica del sottosegretario Castiglione: “Ora basta, apprendo ancora una volta a mezzo stampa, per la seconda volta in sei mesi, di un mio presunto coinvolgimento, come possibile indagato, nella vicenda del Cara di Mineo. Ribadisco con fermezza di non aver avuto notificato alcun avviso di garanzia. In passato ho già chiesto espressamente alle Procure di Catania e Caltagirone di essere messo a conoscenza di eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. Formalmente mi è stato comunicato che non ci sono iscrizioni suscettibili di comunicazioni. Ribadisco la mia assoluta serenità nella vicenda e sono immediatamente a disposizione della magistratura per qualunque circostanza che possa essere utile all’indagine per evitare il continuo stillicidio a mezzo stampa. A questo punto auspico che si possa fare subito luce sulla mia posizione visto il ruolo istituzionale che ricopro“.

La Procura di Catania mantiene il massimo riserbo sull’inchiesta, limitandosi a richiamare quanto aveva scritto ieri durante le perquisizioni di carabinieri del Ros di Catania “finalizzate a verificare se gli appalti per la gestione del Cara siano stati strutturati dal soggetto attuatore al fine di favorire l’Ati condotta dalla cooperativa catanese Sisifo, così come emerso anche nelle indagini della Procura di Roma, con la quale è costante il coordinamento delle indagini”.

Oggi saranno sentiti dal gip Flavia Costantini tutti coloro che sono stati reclusi a Regina Coeli: tra questi Mirko Coratti, già presidente dell’Assemblea Comunale; Francesco Ferrara, dirigente della cooperativa “La Cascina”; il dirigente comunale Angelo Scossafava e l’ex assessore della giunta Marino, Daniele Ozzimo.

Sulla vicenda è intervenuto Dore Misuraca, deputato di Area Popolare e Responsabile nazionale degli Enti locali che ha ribadito a Giuseppe Castiglione la fiducia di Ncd e del Governo. “Sinceramente, il clima da caccia alle streghe, che certa politica agita in ogni occasione, è davvero ridicolo e fuorviante. Il nostro è uno Stato di diritto – commenta Misuraca- e un cittadino dovrebbe godere della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. In Italia, sovente, questo non accade, anzi subito la gogna mediatica consegna un presunto colpevole a tutti coloro che si fanno beffe della giustizia. Giuseppe Castiglione è una persona per bene e, certamente, qualora verrà chiamato a chiarire la sua posizione, lo farà nel miglior modo possibile”.

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