Migranti, Salvini: “Occuperemo le prefetture” | Renzi: “Le quote? Le ha decise Maroni”

di Redazione

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Migranti, Salvini: “Occuperemo le prefetture” | Renzi: “Le quote? Le ha decise Maroni”

| lunedì 08 Giugno 2015 - 10:59

È guerra politica sull’accoglienza ai migranti. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il leader della Lega Matteo Salvini che  a Lonato del Garda e Rovato ha annunciato di “occupare le prefetture” qualora gli immigrati fossero trasferiti al Nord Italia.

“Come Lega siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini. Se Renzi e Alfano pensano di prendere il nord come soggiorno per i clandestini hanno sbagliato tutto”.

Il leader della Lega ha inoltre  negato di aver suggerito al presidente della Lombardia Roberto Maroni la proposta di bloccare i fondi regionali ai comuni che ospitano immigrati. “E’ tutta farina del suo sacco e di quello di Zaia – ha detto Salvini – Se vengono criticati vuol dire che hanno ragione e che hanno centrato il problema”.

Per Salvini, la proposta del governatore della Lombardia Roberto Maroni di tagliare i finanziamenti ai Comuni che accoglieranno nuovi migranti sarebbe una questione di “buon senso”.

“La decisione di dividere i migranti tra le varie Regioni è stata presa da Roberto Maroni quando era ministro”. Lo ha sottolineato il premier Matteo Renzi, commentando dal G7 in Germania le polemiche scatenate dalle ultime dichiarazioni del governatore della Lombardia. “Serve serietà. È facile dire occupiamo le prefetture”, ha aggiunto.

Intanto, il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca attende “le direttive e gli invii che il Governo effettuerà e risponderà secondo i criteri generali” ed aggiunge che, all’indomani della diffida verbale di Maroni dall’accogliere i migranti, non ha ricevuto alcuna “lettera o indicazione. Sono vicende di carattere politico che non spetta al prefetto valutare”.

Per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano occorre chiedere “un’equa distribuzione dei migranti in Italia, così come in Europa ed è un atteggiamento insopportabile di odio verso il sud dire ad alcune regioni ‘sbrigatevela da soli'”.

Il presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino chiede al governo di “ignorare la posizione di Maroni e dare disposizione ai prefetti perché tutte le Regioni diano accoglienza ai migranti”. L’ex sindaco di Torino  già domenica avevacriticato la posizione del collega lombardo chiedendo addirittura lo stop ai trasferimenti di fondi da Roma a Milano.

Intanto si attende di conoscere il piano operativo del Viminale per affrontare l’emergenza immigrazione.

Secondo il Corriere ci si muove su due fronti: il trasferimento dei profughi in quelle Regioni che non hanno raggiunto la massima capienza e – se dovessero mancare altri posti – la requisizione degli edifici pubblici, caserme comprese, dove ospitare gli stranieri.

Purtroppo le cifre di immigrati giunti in Italia sono da record con 52.671 approdati e oltre 80 mila da assistere e le polemiche degli ultimi giorni non facilitano il raggiungimento di una soluzione.

Il ministro Angelino Alfano ha risposto all’attacco del governatore della Lombardia Roberto Maroni ribadendo che: «farò ciò che fece lui al mio posto e chiederò ai sindaci ciò che ha chiesto lui il 30 marzo del 2011 in piena emergenza immigrazione. Lui ha oggi gli stessi poteri e gli stessi doveri che avevano i presidenti delle Regioni quando parlavano con l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni».

Nel 2011 Maroni aveva siglato un accordo con gli enti locali «per affrontare l’emergenza profughi attraverso uno sforzo comune affinché fino a 50 mila profughi siano equamente distribuiti nel territorio nazionale, in ciascuna Regione escluso l’Abruzzo (che aveva subito il terremoto, ndr )». L’intesa prevedeva che l’impegno del governo per “assicurare un criterio di equa e sostenibile attribuzione degli immigrati che risultassero clandestini, sentiti gli enti territoriali interessati”. I testi dei due patti siglati da Maroni, resi noti ieri dal Viminale, dimostrano dunque come l’unico modo per affrontare i momenti di massima criticità sia quello di una collaborazione piena in modo da evitare che alcune Regioni vadano in sofferenza, proprio come sta accadendo negli ultimi mesi in Sicilia, in Puglia, in Calabria e in parte in Campania e nel Lazio. E invece, secondo gli ultimi conti, in Lombardia sono stati negati almeno 2 mila posti, altri 1.500 in Veneto.

Per cercare di riequilibrare la situazione già domani, così come riferisce sempre il Corriere, potrebbe cominciare il trasferimento in pullman delle persone appena arrivate e sistemate nei centri del Sud Italia. Si tratta complessivamente di oltre 5 mila migranti salvati nelle ultime 48 ore da numerose navi italiane e straniere e portati tutti nel nostro Paese. Una sorta di accompagnamento coatto e poi toccherà ai prefetti fare la distribuzione sul territorio di propria competenza. Del resto la circolare partita dal Viminale la scorsa settimana chiedeva la messa a disposizione di 7.500 posti ed evidenziava in maniera esplicita l’obbligo per le Regioni del Nord di rispettare le quote previste. Al termine della riunione con il ministro, che oggi incontrerà anche il commissario per l’immigrazione dell’Unione Europea Dimitris Avramopoulos, toccherà al prefetto Mario Morcone mettere a punto i dettagli operativi. Dopo le strutture del Sud si esaminerà l’elenco degli edifici pubblici per decidere l’eventuale requisizione.

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