Milano, ferroviere aggredito con il machete | “Potrò ancora riabbracciare mia figlia”

di Redazione

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Milano, ferroviere aggredito con il machete | “Potrò ancora riabbracciare mia figlia”

| venerdì 12 Giugno 2015 - 07:40

Migliorano le condizioni di Carlo Di Napoli, il capotreno 32enne aggredito a colpi di machete da due salvadoregni alla fermata della stazione ferroviaria Villapizzone, a nord di Milano. Dopo una lunga operazione chirurgica, eseguita dai medici dell’ospedale Niguarda, non perderà più il braccio. “Ho avuto molta paura – racconta Di Napoli – . Ora sono molto più sollevato, penso che potrò riabbracciare la mia bimba di cinque mesi”.

>  140 AGGRESSIONI NEI PRIMI 5 MESI DEL 2015

“Si è trattata di una lesione molto grave ma il braccio è salvo“, lo affermano all’ANSA fonti dell’ospedale di Niguarda dove il capotreno aggredito ieri sera con una machete è stato ricoverato. L’uomo, che ha riportato la sub-amputazione del braccio sinistro, è stato sottoposto ad un intervento di otto ore con numerosi chirurghi specialisti. “Si è cercato di preservare la funzionalità dell’arto ma solo nei prossimi giorni si potrà sciogliere la prognosi se tutto è andato a buon fine”.

“Avevo intuito che c’era una situazione strana – ha raccontato il capotreno – e per questo ho chiesto al mio collega se poteva stare ancora un po’ con me nonostante avesse terminato il turno”.

Rimangono in questura, invece, i due salvadoregni fermati dopo l’aggressione. I malviventi sono stati bloccati per strada dopo essere stati notati nel quartiere Comasina una quarantina di minuti dopo l’aggressione dagli agenti di una Volante, perché sporchi di sangue. Al momento nei loro confronti non sono state emesse contestazioni anche se le indagini sono “in un momento importante” che non fa escludere sviluppi nelle prossime ore.

Sull’identità dei fermati c’è il massimo riserbo. Secondo quanto si apprende, si tratta di due maggiorenni, e uno dei due era già stato indagato dalla polizia milanese per questioni relative alle gang latine. Apparterebbero alla gang degli MS13. Inoltre, uno dei due sarebbe un clandestino. Secondo le indagini della Squadra Mobile di Milano, coordinate dall’aggiunto Alberto Nobili e dal pm Lucia Minutella, il presunto esecutore materiale dell’aggressione aveva nascosto il machete nei propri pantaloni.

Nel gruppetto di sudamericani c’erano “almeno quattro persone” che hanno cominciato a litigare con l’addetto delle ferrovie proprio mentre il convoglio stava per giungere alla fermata del Passante di Villapizzone in direzione Expo – riporta l’Ansa – Il ferimento invece sarebbe avvenuto mentre i sudamericani, invitati dal capotreno, stavano scendendo dal mezzo.

L’uomo aveva contestato loro l’assenza del biglietto ed era pronto a fargli un verbale anche se al momento non è certo che sia stato questo il motivo che ha scatenato la brutale aggressione. Un ferroviere, fuori servizio, che era intervenuto per aiutarlo, è stato colpito alla testa ed è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli con un trauma cranico non grave. Il gruppo era composto da giovani che sono fuggiti prima dell’arrivo della polizia.

“Chiederemo di mettere i militari e la polizia per contrastare questi fenomeni sui treni”. Queste le parole del governatore lombardo Roberto Maroni dopo un’aggressione col machete a un macchinista. “Sparare se necessario? Sì certo, è legittima difesa. Voglio qualcuno che impedisca queste cose e se è necessario sparare, spari”.

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