In tilt il sistema informatico della Regione siciliana | Caos nei Cup, poi il ripristino del server

di Redazione

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In tilt il sistema informatico della Regione siciliana | Caos nei Cup, poi il ripristino del server

| lunedì 15 Giugno 2015 - 12:33

(g.m.) Non c’è una sola cosa che funziona in questa Sicilia ormai allo sbando. La vicenda del blocco del sistema informatico non è una sorpresa, già c’erano stati segnali precisi di quello che sarebbe successo: segnali a cui evidentemente non si è stati capaci di dare risposte. La vicenda magari finirà nelle aule di tribunale ma intanto c’è una nuova paralisi a cui bisogna mettere subito l’ennesima pezza: come se non bastasse una rete autostradale da quarto mondo che ha “spaccato” la Sicilia, l’immobilismo degli assessorati, l’incapacità di decidere alcunché. Cos’altro deve succedere perché venga staccata la spina a questo Governo regionale che non ha saputo concludere nulla?

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In tilt il sistema informatico della Regione siciliana. Problemi anche per il portale elettorale: per diverse ore non è stata possibile la pubblicazione dei dati sull’affluenza ai ballottaggi. Sino al primo pomeriggio, tra le altre cose, si è reso impossibile l’accesso al sito della Regione. Caos nei centri di prenotazione delle Asp (Cup)  e nelle aziende sanitarie dove, segnalano, non è stato possibile prenotare visite né versare ticket.

Sembra che il black out non sia stato causato da un guasto improvviso. Sicilia e-servizi la società regionale che si occupa dell’informatizzazione avrebbe interrotto i servizi per un contenzioso che riguarda il rapporto economico tra l’amministrazione regionale e l’ex socio privato che gestisce il server in Val d’Aosta, che contiene i dati informatici pubblici. Il privato ha staccato i collegamenti poco prima di mezzanotte, alla scadenza dell’ultimatum alla Regione per pagare i suoi debiti, circa 100 milioni di euro.

La Sicilia ha rischiato così la paralisi di sevizi come il 118, la  posta elettronica dei regionali,  la gestione del bilancio, la contabilità economica e finanziaria, il pagamento degli stipendi e il modello 770, la nuova anagrafe regionale, l’applicativo paghe e il portale dei medici di medicina generale, il sistema informativo della Ragioneria.

La società partecipata Sicilia e-Servizi è finita al centro di alcune inchieste. A capo di Sicilia e-Servizi è stato nominato l’ex pm Antonio Ingroia come amministratore unico che ha poi fornito la sua versione dei fatti sull’accaduto: “Lo scorso aprile la Regione e gli ex soci avevano trovato un accordo sul pagamento del servizio che i privati continuano in parte a gestire, dopo aver ceduto la loro quota in Sicilia e-Servizi, controllando il server”.

“Secondo i privati la Regione non avrebbe rispettato quell’accordo e qualche giorno fa gli ex soci avevano inviato una lettera dando come ultimatum la mezzanotte di domenica – prosegue – So che la Regione attorno alle 23.45 ha risposto ma evidentemente i privati hanno anticipato i tempi, staccando i collegamenti intorno alle 22”.

Ingroia conclude: “Sicilia e-Servizi, tra l’altro, solo una settimana fa, sebbene lo avessimo chiesto da un anno, ha ottenuto dalla Regione il centro-dati che ci consentirà di riversare i flussi contenuti nel server in Val d’Aosta”.

 

 

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