Istat, la disoccupazione giovanile cala dello 0,1 % | In Italia cercano lavoro 20 mila ragazzi in meno

di Redazione

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Istat, la disoccupazione giovanile cala dello 0,1 % | In Italia cercano lavoro 20 mila ragazzi in meno

| martedì 30 Giugno 2015 - 15:09

Primi, timidi, segnali di ripresa in Italia. L’Istat ha comunicato che il tasso di disoccupazione giovanile è calato al 41,5% a maggio. La diminuzione è quindi di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente, in pratica 20mila ragazzi in meno sono in cerca di lavoro. A confortare è anche il tasso di disoccupazione femminile che è in discesa al 12,7% (0,2 punti in meno da aprile).

Il tasso medio di senza lavoro resta al 12,4%, invariato rispetto al mese precedente, dopo il calo di aprile. Nell’arco degli ultimi dodici mesi, invece, il numero dei disoccupati risulta in diminuzione dell’1,8% (meno 59mila), così come la percentuale di chi cerca un’attività che va giù dello 0,2%. Nel mese di maggio si contano 63mila occupati in meno rispetto ad aprile (-0,3%), mentre rispetto a un anno fa l’Istat segnala un aumento di 60mila unità.

Il tasso di occupazione, che risulta pari al 55,9%, nell’ultimo mese scende dello 0,1%, ma aumenta nell’ultimo anno dello 0,3%. Dati decisamente meno preoccupanti sull’occupazione giungono dall’Europa. Il tasso di disoccupazione a maggio si attesta all’11,1% nella zona euro, stabile rispetto al mese precedente, e in calo rispetto al 2014, quando era all’11,6%.

Si tratta del tasso minimo registrato nell’Eurozona da marzo 2012, secondo i dati Eurostat. Nella Ue-28 il numero dei senza lavoro arriva al 9,6%: il tasso più basso si registra in Germania (4,7%), mentre il più alto in Grecia (25,6%, marzo 2015) e Spagna (22,5%). Il tasso della disoccupazione giovanile è in calo, a maggio si attesta al 22,1%, in calo sia rispetto al 22,3% di aprile che al 23,8% del maggio 2014.

Infine, sempre secondo i dati Eurostat, anche nell’Ue-28 il tasso risulta in calo, al 20,6%. I tassi minimi sono in Germania (7,1%), Danimarca (10%) e Austria (10,1), i più alti in Grecia (49,7%), Spagna (49,3%), Croazia (43,6% nel primo trimestre 2015) e in Italia, ancora tra i paesi fanalino di coda nonostante qualche incoraggiante segnale di ripresa.

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