Stupro a Roma, il militare rimane in carcere | E l’indagato ricorre al tribunale del riesame

di Redazione

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Stupro a Roma, il militare rimane in carcere | E l’indagato ricorre al tribunale del riesame

| venerdì 03 Luglio 2015 - 10:54

Rimessione in libertà con in subordine concessione di arresti domiciliari. Sono queste le richieste che Giuseppe Franco, assistito dall’avvocato Gaetano Parise, presenterà in questi giorni al Tribunale del riesame. In una dichiarazione l’avvocato Gaetano Parise intende sostenere che quanto dichiarato da Franco al magistrato durante l’interrogatorio di garanzia al quale è stato sottoposto ieri è attendibile. Tra l’altro il penalista afferma che “dal certificato medico non risulta alcuna traccia di violenza sulla ragazza”.

Il militare accusato di avere violentato quattro giorni fa a Roma una ragazzina di quindici anni, nella zona del quartiere Prati si trova, infatti, ancora in carcere.

La decisione era stata presa dal gip Giacomo Ebner che accogliendo le richieste del pm Eugenio Albamonte ed emettendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nell’ordinanza emessa dal gip si legge che esiste il pericolo di fuga (si legge: “Ha cercato di far perdere le proprie tracce e che avendo fatto numerose missioni all’estero potrebbe conoscere i luoghi in cui rifugiarsi“) e di reiterazione del reato. Inoltre per il giudice “si ritengono sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato”.

Ma non solo. Secondo il giudice Franco “sembra aver pianificato la violenza. Ha individuato una ragazza palesemente minorenne, ha esibito un tesserino per accreditarsi come rappresentante delle forze dell’ordine e ha persuaso la minore esercitando la forza solo nei momenti in cui la ragazzina tentava di ribellarsi”. L’uomo ha “senz’altro ha approfittato dell’orario notturno e del luogo in cui appartarsi, da lui “senza dubbio conosciuto“.

I reati a carico dell’uomo sono violenza sessuale e sostituzione di persona. Quest’ultima imputazione si riferisce al fatto che Giuseppe Franco, avvicinando la ragazzina, si sarebbe spacciato per agente di polizia. Un’accusa che Franco respinge, dicendo di aver mostrato alla ragazza soltanto il suo tesserino militare.

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