Migranti, Alfano: “Pronti altri 10 mila posti”| Londra chiude le porte “a chi non ha lavoro”

di Redazione

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Migranti, Alfano: “Pronti altri 10 mila posti”| Londra chiude le porte “a chi non ha lavoro”

| lunedì 31 Agosto 2015 - 08:51

L’immigrazione si conferma il tema caldo fuori e dentro i confini dell’Unione europea. Mentre al largo della Libia si consuma l’ennesima tragedia del mare con almeno 37 morti, il ministro britannico dell’Interno Theresa May, chiede una riforma della libera circolazione nell’Ue, in modo da autorizzare la permanenza in Gb soltanto a chi possiede un lavoro, chiudendo invece le porte ai disoccupati stranieri dell’Unione, in deciso aumento in Gb secondo il governo.

In un editoriale sul Sunday Times, May definisce l’attuale livello dell’immigrazione “non sostenibile”, in quanto mette troppa “pressione sulle infrastrutture, come case e trasporti, e i servizi pubblici, come scuole ed ospedali”. Secondo il ministro, l’immigrazione dai paesi Ue è più che raddoppiata rispetto al 2010, ed “è per questo che la volontà del governo di rinegoziare la relazione della Gran Bretagna con l’Ue è così importante”.

La May sostiene che “ridurre l’immigrazione al netto dall’Ue non significa un mancato rispetto del principio di libera circolazione. Quando è stato inizialmente sancita, libera circolazione significava libertà di spostarsi per lavorare, non libertà di attraversare le frontiere per cercare un lavoro o usufruire delle politiche previdenziali”.

E sul tema interviene anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano che tuona: il trattato di Schengen non si tocca perchè “è una conquista di libertà”. Lo ha affermato in un’ampia intervista al Corriere della Sera in cui parla non solo di immigrazione e sicurezza, ma anche di unioni civili con un messaggio esplicito al premier Matteo Renzi: “la legge non era nel patto di governo, noi di Ncd ci sentiamo liberi di non votarla”.

Alfano plaude alla convocazione di un vertice Ue straordinario sull’immigrazione, “purtroppo – dice – ci sono voluti centinaia di morti non solo nel Mediterraneo, ma anche sulla rotta balcanica e dentro i Tir”. “Ora si comprende che l’Italia è soltanto luogo di transito, il vero approdo sono i Paesi del Nord. Ma le resistenze non sono state soltanto dei tedeschi, anzi”.

Quanto all’emergenza nei centri di accoglienza italiani, il ministro propone “un sistema strutturato che preveda l’ ospitalità diffusa e l’ausilio degli enti locali”. “Ho appena firmato un bando per altri 10 mila posti nel sistema Sprar: vuol dire che finanzieremo i progetti di accoglienza dei Comuni per il 95% dei costi”.

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