Le basse temperature fanno male al cuore. Il rischio di infarto e ictus aumenta con il freddo

di Redazione

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Le basse temperature fanno male al cuore. Il rischio di infarto e ictus aumenta con il freddo

| mercoledì 02 Settembre 2015 - 09:54

Attenzione alla colonnina di mercurio che scende: le basse temperature e il freddo fanno male al cuore. Durante il congresso annuale dell’European Society of Cardiology (Esc) che si è tenuto a Londra, è stata presentata una ricerca canadese condotta dalla dottoressa Shuangbo Liu dell’University of Manitoba a Winnipeg che parla chiaro.

I dati infatti hanno confermato che ogni volta che le temperature si abbassano di dieci gradi, le probabilità di un attacco cardiaco aumenta del 7 per cento.

I canadesi di Winnipeg conoscono bene il freddo e la neve -nel 1879 si è arrivati a toccare i meno 47 gradi – ma devono anche confrontarsi con il caldo che ad esempio nel 1936 ha toccato il picco dei 42 gradi. Uno sbalzo da una stagione e l’altra davvero impressionante.

“Abbiamo studiato gli effetti della temperatura sul rischio di attacchi cardiaci a Winnipeg, una delle più grandi e, appunto, più fredde città al mondo – ha detto Liu – Abbiamo dimostrato (lo studio ha preso in considerazione quasi 2 mila pazienti con infarto grave) che esiste una evidente relazione fra la temperatura giornaliera e il rischio di Stemi (una particolare forma di infarto). Più diminuiscono le temperature, più si ha probabilità di andare incontro a un grave attacco cardiaco”.

Ma la dottoressa Liu fa un passo in avanti e dichiara che se si facesse ricorso alle previsioni meteorologiche si potrebbe predire il rischio di un attacco cardiaco con due giorni di anticipo.

Sempre al congresso Esc un altro studio ha messo in relazione le basse temperature con un aumento del rischio di ictus ischemico nei pazienti con fibrillazione atriale: a metterli il relazione è stato Tze-Fan Chao, cardiologo del Taipei Veterans General Hospital e della National Yang-Ming University di Taiwan.

La ricerca, condotta su ben 290.000 pazienti ha dimostrato che una diminuzione di cinque gradi della temperatura media giornaliera può fare la differenza, forse perché determina una maggiore viscosità e coagulabilità e del sangue.

I ricercatori quindi consigliano di calibrare le terapie anticoagulanti e di ridurre l’esposizione al freddo.

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