Squadra Antimafia 7, terza puntata: Lara è morta | Calcaterra lascia l’ospedale ed è molto arrabbiato…

di Rosy Buttafuoco

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Squadra Antimafia 7, terza puntata: Lara è morta | Calcaterra lascia l’ospedale ed è molto arrabbiato…

| mercoledì 23 Settembre 2015 - 20:45

Lara Colombo è morta: un colpo di scena davvero devastante che sconvolge Sandro, che le aveva appena chiesto di sposarlo e Veronica anche perché a premere il grilletto è stato il suo amante, Giovanni Spagnardi.

Calcaterra da parte sua lascia l’ospedale prima del tempo e non sta bene: oltre ad avere crisi di vomito e mal di testa lancinanti, sembra che il suo “lato oscuro” abbia preso il sopravvento…

Squadra Antimafia 7, terza puntata

Calcaterra vorrebbe uscire dall’ospedale ma il medico gli dice che la scheggia che non sono riusciti a estrargli potrebbe causargli svenimenti, cefalee, vuoti di memoria e lo invita ad avere pazienza per almeno un altro paio di giorni. Lo stesso fanno Lara e Sandro che si mettono di nuovo sulle tracce di Veronica e il suo amante Giovanni.

Veronica nel frattempo sta parlando con un commissario (il cui nome è pure all’interno dell’archivio di Crisalide) per monitorare 24 ore su 24 la Ferretti, al momento in una località “segreta” con la figlia. “Voglio sentire tutte le intercettazioni” gli dice la Colombo. “Il suo lavoro non finisce con le intercettazioni, è chiaro questo?” conclude alludendo al fatto che le vuole morte entrambe.

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Spagnardi dal canto suo è andato al porto per sbrigare degli “affari” e lì inizia una sparatoria anche con Rachele e i Corvo.”Dobbiamo continuare a fare la guerra ai Corvo se no la polizia capisce qual è il nostro vero obiettivo” dice dopo Veronica parlando con i Maglio. E sulla chiave è chiara: “Adesso ce ne occupiamo noi di trovarla”.

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La Ferretti si mette in contatto con Tempofosco attraverso il cellulare di sua figlia che aveva nascosto. “Io non so se posso fidarmi di te ma di qualcuno devo farlo se no impazzisco” gli dice Ada. Lara lo guarda da lontano e subito dice a Pietrangeli: “Secondo me sta parlando con la Ferretti”. Sembra che nessuno si fidi di nessuno, ma la strategia di Tempofosco appare quella meno chiara di tutte, specie agli occhi della squadra.

Squadra Antimafia 7, terza puntata

“Bisogna capire se questa è solo una guerra di territorio o se sotto c’è qualcos’altro” dice Tempofosco parlando con Anna, ipotizzando che dietro la sparatoria e l’uccisione di alcune persone che lavoravano al porto ci possa essere il Broker. La Duomo rintraccia il basista usato per l’agguato al Molo 5 e risalgono al nome di uno che adesso “sta con i Maglio”. Lo stesso nome a cui giungono Rachele e i Corvo che però sembrano essere più in gamba dei poliziotti e lo “rapiscono” da sotto il naso di Tempofosco & Co.

“Se c’era Domenico non succedeva” si lamenta Lara con Sandro, e continua: “Secondo me è in contatto con la Feretti”. Lo stesso Tempofosco però sfogandosi con Anna ammette di non aver dato il meglio di me. Lei, per consolarlo, lo invita a cena… Nel frattempo Lara controlla il cellulare di Tempofosco e poi “fa finta” di scusarsi per il suo atteggiamento.

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I Corvo torchiano l’uomo che hanno rapito e questo gli racconta del giro d’affari di Veronica Colombo e del Broker.

La Ferretti continua a dirsi innocente e che lei in realtà in questa situazione è solo “una vittima” del tutto estranea a quella guerra di mafia. Poi al giudice dice che vorrebbe andare a trovare la madre al cimitero. Veronica, sentendo tutta la discussione, pensa che abbia intenzione di incontrarsi con Tempofosco.

“Lara mi sta facendo impazzire con Tempofosco” confessa Sandro in ospedale dall’amico. “Appena mi rimetto in piedi ci penso io a Tempofosco” gli risponde Calcaterra che è intenzionato ad uscire prima del previsto. Pietrangeli poi mostra a Domenico un anello: “È bellissimo Sandro, grazie” scherza il vice questore. Poi diventa serio: “Vuoi sposare Lara?”. 

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Sandro cerca consenso del suo amico e poi continua a confidarsi: “Sto cercando il momento giusto per dirglielo ma non l’ho ancora trovato” dice ma Calcaterra lo invita a “buttarsi”. “Se dovesse accettare preparati mi serve un testimone” conclude Pietrangeli.

Squadra Antimafia 7, terza puntata

Licata parla apertamente con Tempofosco e gli chiede se ritiene la Ferretti coinvolta nella sparizione della chiave. “Secondo me sì ma parlerà solo con qualcuno di cui si fida” risponde Davide che chiede al questore il massimo riserbo sul suo piano: fingere di essere dalla parte di Ada per estorcerle una confessione.

Lara intanto mostra a Sandro i tabulati telefonici di Tempofosco: ha scoperto che ha parlato al cellulare con la Ferretti ed entrambi pensano che lui non si fidi della squadra, che li stia escludendo volontariamente e vogliono tenerlo d’occhio.

Come sospettava la Colombo, Ada chiama Tempofosco (mentre è a cena da Anna e il suocero) per incontrarsi di nascosto e gli chiede di non dire a nessuno del loro incontro: “Davide io voglio uscire da questa situazione” e gli promette di non mentire più. Davide poi racconta tutto ad Anna: “Io non mi fido di nessuno ma di te non riesco a non fidarmi…” e i due finisco per baciarsi. Ma subito sembrano ripensarci: “Non stiamo facendo la cosa giusta”. 

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Tornati a casa Sandro finalmente si decide a dare a Lara l’anello che le ha comprato: “Io non le so dire le belle parole.. io voglio solo sapere se mi vuoi sposare”. Lara gli dice di sì, tutte le volte che Sandro le chiede: “Sei sicura?”.

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Tempofosco va al suo appuntamento con la Ferretti ma Lara lo segue.

Squadra Antimafia 7, terza puntata

Ada e Davide si incontrano. “Hai portato la chiave?” chiede Davide; “No” risponde la Ferretti. “Almeno non stai negando di averla, è già una cosa” commenta Tempofosco.

“Io l’ho capito dopo che cos’era Crisalide, era troppo tardi” dice la Ferretti. “Passavo delle informazioni su dei personaggi che Crisalide attenzionava. Non so se sono nell’archivio ma non potevo rischiare” confessa il giudice.

Lara poi fa irruzione nella chiesa e li avverte che stanno arrivando i Maglio. Ma è troppo tardi, sul posto ci sono già Spagnardi e i suoi scagnozzi: la sparatoria che ne consegue ha un bilancio pesantissimo. Spagnardi spara a Lara in pieno addome. 

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In ospedale Sandro se la prende con Tempofosco e gli urla contro: “È tutta colpa tua, prima Domenico ora Lara”. Calcaterra nel frattempo esce dalla sua stanza perché lo avvertono che uno dei suoi è stato ricoverato d’urgenza. Il medico avverte che la lesione di Lara è troppo profonda e che lei non si sveglierà più. L’abbraccio di Sandro e Domenico è straziante.

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Ma Sandro non è l’unico a dover affrontare la perdita di Lara. Giovanni Spagnardi avverte Veronica: “Lo devo vedere morto quello che ha sparato” gli dice tra le lacrime. “Chi ha sparato?” continua a chiedergli. Quando le risponde di essere stato lui, la disperazione si impadronisce di Veronica.

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“È colpa mia due volte” si sfoga Davide con Anna. “Lara non si fidava di me e ha dato la vita per me”. Anna però lo invita a ragionare: “Come facevano i Maglio a sapere del tuo incontro?”. Subito Tempofosco capisce che Spagnardi ha graziato volontariamente il suo complice, mentre gli altri due uomini sono stati colpiti in piena fronte con l’intenzione di ucciderli sul colpo.

Davide e Anna allora si recano nella casa protetta e scoprono le cimici. Subito vanno dal corrotto ma prima di loro è arrivato Spagnardi intenzionato ad ucciderlo. Ne segue una sparatoria e tutti scappano via. Spagnardi tornato da Veronica le dice che è scappato ma le promette che lo ritroverà.

“Il problema con te è che io continuo a sbagliare momento” dice Sandro a Lara attaccata alle macchine. Ha fatto stringere l’anello che le aveva dato: mentre glielo fa indossare la donna ha una crisi e i medici sono costretti ad intervenire. Lara è ufficialmente morta. 

Squadra Antimafia 7, terza puntata

Calcaterra chiede spiegazioni a Tempofosco il quale gli dice che Barca è un corrotto. Domenico inizialmente non gli crede ma Davide si spinge oltre: “Lui è il responsabile della morte di Lara”. Dopo che Davide e Anna sono andati via Calcaterra ha una terribile crisi di vomito e di dolori lancinanti alla testa. Chiede aiuto ma nessuno lo sente per prestargli soccorso.

Dopo qualche minuto si riprende e sembra sapere bene dove andare, ovvero a trovare il suo collega che ha scoperto essere corrotto. Calcaterra non ci pensa due volte prima di ammazzarlo. E il suo sguardo è parecchio spaventoso…

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