Il dramma dell’ex maratoneta Vincenza Sicari | Da Olimpionica al male sconosciuto

di Redazione

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Il dramma dell’ex maratoneta Vincenza Sicari | Da Olimpionica al male sconosciuto

| venerdì 19 Febbraio 2016 - 10:23

Vincenza Sicari, lodigiana di 37 anni, fino al 2013 era una maratoneta, con la gioia di vivere. Nella sua carriera ha vinto 5 medaglie ed è arrivata ventinovesima all’Olimpiade di Pechino; adesso, però, corre contro una malattia che la sta divorando.

Vincenza si trova all’Ospedale di Pisa dal quale ha lanciato, attraverso ‘Il Giorno’ un appello: “Vi prego aiutatemi. Il mio è un calvario, sto andando incontro alla morte. Ed ogni minuto che passa capisco che è una sensazione terribile…”.

“Avevo febbre di frequente, mi sentivo spossata – ha raccontato -. In poco tempo non riuscivo neppure a camminare. Poi la drammatica scoperta: la mia era una malattia degenerativa neuromuscolare”.

Tanti i viaggi della speranza compiuti, da Milano a Crema, da Legnano a Genova, e poi Genova e Roma, ma nessuna diagnosi certa.

Vincenza racconta addirittura di aver dovuto chiamare in causa anche un avvocato: “Durante il periodo natalizio ero a Roma, la biopsia parlava di malattia neurovegetativa. Poi il primario mi ha detto che costavo troppo per il servizio sanitario nazionale e che avrei dovuto lasciare il posto libero: a quel punto il mio legale ha fatto la querela, è intervenuta la Procura che ha sequestrato la cartella clinica”.

Per quanto riguarda l’interesse delle istituzioni, l’ex atleta dice di aver sentito “anche il ministro Lorenzin, mi ha detto di chiamare la direttrice sanitaria della regione Toscana, ma qui non si muove nulla”.

E poi sempre a ‘Il Giorno’ confessa l’indifferenza del mondo dello sport: “Non ho ricevuto alcuna telefonata da parte della Fidal e quando ho chiamato il Centro Sportivo dell’esercito, per il quale ho corso a piedi nudi anche di notte, mi hanno risposto “chiama Malagò”. Il presidente del Coni, almeno lui, ha capito, e si è interessato. Gli avevano garantito la massima assistenza quando sono stata ricoverata a Roma e invece nulla. E lui mortificato mi ha detto: “Cosa devo fare?””

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