‘Panama Papers’, spunta il nome di Infantino | Si dimette il premier islandese Gunnlaugsson

di Egidio Villa

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‘Panama Papers’, spunta il nome di Infantino | Si dimette il premier islandese Gunnlaugsson

| martedì 05 Aprile 2016 - 07:48

In Islanda si è dimesso il premier Sigmundur David Gunnlaugsson in seguito alle proteste scoppiate in piazza per il coinvolgimento nel premier nella vicenda ‘Panama Papers’.  Tra le “novità di giornata” dello scandalo, c’è l’ingresso del nome di Gianni Infantino, neo presidente della Fifa, fra i documenti dei Panama Papers.

Lo riporta il Guardian secondo il quale da alcune carte risulta che Infantino, quando era capo dei servizio legali Uefa, avrebbe avuto un ruolo in accordi sui diritti tv affidati a società offshore, nell’ambito di quella che i media bollarono come la “Coppa del Mondo della corruzione”.

Ma ci sarebbero anche risvolti “italiani” nello scandalo: l’Inter e una società di Finmeccanica potrebbero finire anche loro nel calderone. I loro nomi sarebbero infatti spuntati tra gli 11,5 milioni di documenti fuoriusciti dallo studio legale Mossack Fonseca di Panama. A scrivere della presenza della società Finmeccanica è stato il quotidiano “Indian Express”, mentre a rivelare presunti affari offshore connessi all’Inter è stato l’irlandese “Irish Times”.

I quotidiani britannici svelano nuovi dettagli sullo schema attraverso il quale il padre di David Cameron, Ian avrebbe nascosto per decenni al fisco britannico le sue fortune di broker della finanza. La stampa rivela che Ian Cameron, morto nel 2010, avrebbe dirottato fin dal 1982 ingenti somme di denaro in Centro America, usando decine di prestanome caraibici.

In Francia, secondo quanto rivela Le Monde, stretti collaboratori di Marine Le Pen, i membri del “cerchio magico” della presidente del Front National sono accusati di aver messo in piedi “un sistema offshore sofisticato”. Nello scandalo è però coinvolto anche il padre di Marine, il leader storico del Front National Jean-Marie Le Pen: secondo Le Monde, una parte della ricchezza nota come “il tesoro” del fondatore del partito di destra è stata dissimulata attraverso la società offshore Balerton Marketing Limited, creata nei Caraibi nel 2000. Nel “tesoro”, intestato al prestanome Gerald Gerin, ex maggiordomo di Jean-Marie e della moglie Jany Le Pen, ci sarebbe di tutto: banconote, lingotti e monete d’oro.

Intanto la Cina ha deciso di censurare le notizie relative al ‘Panama Papers’ che puntano anche alcune società offshore legate alle famiglie del presidente cinese Xi Jinping e ad altri attuali e passati alti esponenti politici del Paese. Mentre Pechino non risponde pubblicamente, i media di Stato evitano di diffondere le notizie. Digitando la parola ‘Panama’ sui motori di ricerca cinesi si trovano storie sui media sull’argomento, ma molti link sono disabilitati oppure si aprono soltanto su articoli che riguardano personaggi sportivi.

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