Usa, arrestati 4 afroamericani a Detroit | Istigavano alla violenza su facebook

di Redazione

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Usa, arrestati 4 afroamericani a Detroit | Istigavano alla violenza su facebook

| lunedì 11 Luglio 2016 - 15:57

Continua a non attenuarsi il clima di tensione in tutti gli Stati Uniti dopo i fatti di Dallas e i tanti cortei di protesta in tutto il paese contro la violenza ai danni degli afroamericani.

Ultima in ordine di tempo è la notizia di una serie di arresti per istigazione alla violenza ai danni della polizia. I soggetti in stato di fermo sono 4 afroamericani di Detroit (scoperti dall’unità antiterrorismo del dipartimento di polizia locale), accusati di aver pubblicato su Facebook post di istigazione come “uccidere i poliziotti bianchi” oppure di elogio per l’azione del cecchino di Dallas.

Un agente fuori servizio, invece, ha ucciso un giovane di 20 anni che stava tentando di entrare nella sua abitazione in Missouri. Un altro agente a Detroit è, invece, stato degradato per aver definito su Facebook il movimento ‘Black lives matter’ (‘Le vite dei neri contano’) “razzista” e “terrorista”.

Ai fatti di cronaca si sommano anche le minacce di morte ricevute dal capo della polizia di Dallas e dalla sua famiglia, come confermato dallo stesso dipartimento in una conferenza stampa, e ritenute “credibili”. Nella stessa occasione la polizia ha poi dichiarato che Micah Johnson, il killer di Dallas, non è stato ucciso in un garage ma dentro El Centro Community College, con l’intento di correggere alcune informazioni errate

Il bilancio degli arrestati a seguito degli scontri con la polizia e disordini è salito a quasi 300 persone: altri 40 sono gli arresti a Baton Rouge in Louisiana, dove è stato scarcerato DeRay McKesson, arrestato ieri insieme ad altre 130 persone e leader del movimento “Black Lives Matter” (che nel frattempo riceve il sostegno di tante celebrità, da Beyonce a al cestista Nba Carmelo Anthony).

Domani sono in programma i funerali degli genti uccisi a Dallas al Morton H. Meyerson Symphony Center: presenti il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il vicepresidente Joe Biden e l’ex presidente George W. Bush.

Donald Trump, candidato repubblicano alla Casa Bianca, invece, torna all’attacco: “Guardate cosa succede al nostro Paese sotto la debole leadership di Obama e di gente come la corrotta Hillary Clinton. Siamo una nazione divisa. Non siamo divisi? Il presidente Obama vive in un mondo immaginario”.

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