Amatrice e Accumoli, paesi spariti sotto le macerie | Sfregiato il patrimonio artistico e storico VIDEO

di Redazione

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Amatrice e Accumoli, paesi spariti sotto le macerie | Sfregiato il patrimonio artistico e storico VIDEO

| mercoledì 24 Agosto 2016 - 08:02

La macchina dei soccorsi è ancora all’opera e la conta dei morti è già iniziata, ma ad Amatrice ed Accumoli, due tra le località più colpite dal fortissimo sisma di questa notte, si piange anche per la perdita di un immenso patrimonio storico, culturale e naturalistico.

Amatrice  è un comune italiano di 2 646 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio, dal 2015 è entrata a far parte del Club “I borghi più belli d’Italia” e confina con 4 regioni: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. È collocata ad un’altitudine compresa tra i 900 e i 1000 metri ed è famosa per il sugo all’amatriciana, tra le ricette più popolari del mondo.

Nell’altopiano di Amatrice si troca il lago artificiale di Scandarello risalente nel 1924, ma divenuto sin da subito polo di attrazione per via del suggestivo panorama costituito dalle montagne (alcune delle quali superano i 2400 metri) che lo circondano. Nel comune di Amatrice è inclusa la cima del Monte Gorzano (2458 m), la vetta più alta del Lazio.

Grande rilievo avevano Torre civica risalente al XIII secolo e le torri campanarie della chiesa di Sant’Agostino. Proprio quest’ultima si è sempre fatta apprezzare per il suo notevole portale tardo gotico e per gli affreschi quali l’Annunciazione e la Madonna con Bambino e Angeli risalenti al quattrocento. Spiccano anche la chiesa di San Francesco della seconda metà del Trecento e quella di Santa Maria di Porta Ferrata.

Anche Accumoli è un comune del rietino, ma di soli 667 abitanti e situato a 855 metri di altezza. Come Amatrice, fino al 1927 faceva parte della provincia dell’Aquila. Confina con tre regioni (Abruzzo, Marche e Umbria) oltre a quella di appartenenza (Lazio). È una località conosciuta per la sua Torre Civica del XII secolo, unica nel suo genere in tutta la Valle del Tronto.

Il Palazzo del Guasto del XV secolo è invece celebre perché tra il 1427 e il 1433 predicò S. Bernardino. Palazzo Cappello, infine, è un edificio a cinque piani del XVII secolo usato come caserma dei carabinieri a partire dal 1864 a 3 anni dalla costituzione dello Stato Italiano e quindi probabilmente una delle prime caserme della nuova Italia.

 

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