“Fuocoammare”, la trama del docufilm candidato agli Oscar 2017

di Federica Raccuglia

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“Fuocoammare”, la trama del docufilm candidato agli Oscar 2017

| martedì 24 Gennaio 2017 - 18:58

A quasi un anno di distanza dalla sua uscita nelle sale, “Fuocoammare“, docufilm italiano diretto da Gianfranco Rosi dedicato a Lampedusa, ha ricevuto la candidatura agli Oscar come miglior documentario. Il film di Rosi prodotto da 21Uno Film, Stemal Entertainment, Istituto Luce-Cinecittà e Rai Cinema, con la collaborazione di Les Films D’Ici e Arte France Cinema, racconta la vita nell’isola di Lampedusa, uno dei confini simbolici d’Europa. Nel febbraio scorso, la pellicola ha vinto l’Orso d’oro a Berlino.

LA TRAMA DI “FUOCOAMMARE”

Dopo i viaggi che lo hanno portato nei luoghi più invisibili al mondo, Rosi è giunto a Lampedusa per tentare di raccontare le storie dei suoi abitanti, spesso testimoni di una delle più grandi tragedie dei nostri tempi. Il regista di “Fuocoammare” si è trasferito nell’isola per più di un anno e ha raccontato tramite le sue immagini i destini dei lampedusani e dei migranti che giornalmente approdano sulle coste lampedusane. Il documentario racconta di Samuele, un ragazzino di 12 anni che va a scuola e che nel tempo libero ama usare la fionda e andare a caccia.

La terra che lo circonda e che lo ospita fin dalla sua nascita è testimone di tragedie giornaliere, con imbarcazioni di migranti che a stento riescono a raggiungere le coste. Samuele e i lampedusani sono testimoni muti e a volte inconsapevoli di queste morti innocenti.

LE REAZIONI DOPO LA NOMINATION AGLI OSCAR

“È un’emozione grande per me, per i Lampedusani, per i miei collaboratori, e per tutti quelli che hanno dato tanto sul fronte dell’immigrazione”, ha dichiarato al Tg2000 Pietro Bartolo, il medico protagonista di “Fuocoammare.
“Il film – sottolinea – mi ha dato l’opportunità di diffondere il messaggio che da sempre cerco di trasmettere attraverso dichiarazioni e interviste, e che adesso, grazie a una persona straordinaria come il regista Gianfranco Rosi, ci consente di arrivare in tutto il mondo, prima in Europa e ora anche in America, paese in cui le cose non si mettono bene. Spero che questo film possa far fare un passo indietro a chi ha dei pregiudizi, a chi vede gli immigrati come alieni, come “diversi”, non sapendo che in realtà sono persone che scappano da guerre, torture e sofferenze e che vengono a cercare un po’ di serenità nel nostro paese, purtroppo alcune volte la trovano, spesso no”.

Grande emozione per il regista di Fuocoammare, Gianfranco Rosi, che ha commentato la nomination in diretta streaming da Tokyo: “Alla notizia della candidatura ho avuto un brivido, questo è stato un anno meraviglioso. Aver portato Lampedusa ad Hollywood è una cosa bellissima. Non ci credevo più per tutte le varie previsioni, sapevo sarebbe stata una battaglia fino all’ultimo, nulla era scontato”.

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