Lega Nord, Salvini: “La battaglia è nazionale” | Bossi: “Se diventa una Lega Sud non mi interessa”

di Redazione

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Lega Nord, Salvini: “La battaglia è nazionale” | Bossi: “Se diventa una Lega Sud non mi interessa”

| domenica 21 Maggio 2017 - 18:41

Una svolta nazionale. Matteo Salvini, forte del successo nelle primarie, annuncia e ufficializza al congresso di Parma il cambio di rotta della Lega Nord, che (nelle idee del leader del carroccio) da oggi si dichiara più nazionalista e meno legata alle politiche regionali al Nord.

Una svolta che tra proclami legati alla legge elettorale e programmi per il futuro viene così commentata da salvini sul palco del Congresso a Parma: “Prima il Nord? In questo momento prima gli italiani. Sulle tasse, sul rapporto con l’Europa, sulla Turchia, sull’immigrazione e sulla legge Fornero non ci sono vie di mezzo possibili. L’Euro è un esperimento economico finito male e noi stiamo preparando per gli italiani l’uscita di sicurezza”.

Sul fronte del voto Salvini è chiaro: “L’avversario è Renzi. Noi abbiamo le idee chiare: se qualcuno vuole fare una coalizione e vuole veramente vincere, vuole un sistema elettorale maggioritario. Chi vuole il proporzionale non vuole vincere e non vuole la coalizione, perché vuole solo tirare a campare. Prima gli italiani, in questo momento storico l’emergenza lavoro, sicurezza, futuro riguarda tutta Italia, quindi prima gli italiani. Per tutto: lavoro, case popolari, legittima difesa”.

Attesa vi era infatti per le parole di Umberto Bossi che nega le voci di scissione, ma avverte il leader della Lega: “Io vado dove c’è da fare la battaglia per il Nord, se la Lega Nord diventa Lega Sud non m’interessa, ma non ho abbandonato la speranza. Se vado via o no è una cosa che hanno inventato i giornalisti. Non era mai capitato che votasse solo il 50%, bisogna studiare il perché, ci deve essere la voglia di partecipare, non possiamo rassegnarci”.

Salvini ribatte annunciando un nuovo tour al centro e Al Sud: “Ribadisco che la battaglia è a livello nazionale, da Nord a Sud. Tornerò a Palermo, a L’Aquila, in Puglia e in Calabria: solo così l’Italia può vincere, per poi articolarsi in senso federale come anche la resistenza chiedeva a Chivasso. Non siamo il partito delle correnti, non abbiamo speranziani, dalemiani marziani e vesuviani: c’è la Lega, punto. I militanti hanno scelto. Se Bossi molla? No, non molla nessuno. Anzi spero che entri tanta gente nuova. Mi insultava 15 anni fa e quindi può farlo anche oggi, non proverò mai rancore”.

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