Palermo, decapitata la statua di Falcone | La sorella Maria: “Sono davvero costernata”

di Redazione

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Palermo, decapitata la statua di Falcone | La sorella Maria: “Sono davvero costernata”

| martedì 11 Luglio 2017 - 07:07

Gravissimi atti di vandalismo nel quartiere Zen di Palermo dove alcuni ignoti hanno danneggiato il monumento dedicato a Giovanni Falcone che si trova davanti alla scuola intitolata alla sua memoria in via Pensabene. La testa è stata staccata e usata per sfondare una vetrata di ingresso della scuola.

In seguito è stato dato alle fiamme anche un cartellone con una immagine del giudice palermitano morto per mano mafiosa posizionato davanti i cancelli della scuola Alcide De Gasperi e che faceva parte di un gruppo di altri cartelloni che erano stati realizzati nei giorni scorsi dagli studenti della scuola di piazza Papa Giovanni Paolo II.

Sulla vicenda è stata aperta una indagine: “Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria”, ha commentato il premier. Il gesto arriva a poco più di una settimana dall’anniversario della strage di via D’Amelio, dove furono assassinati dalla mafia il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.

“Sono costernata da un episodio di vandalismo che per la seconda volta colpisce un baluardo di legalità in un quartiere estremamente sensibile della nostra città”, dice la sorella di Giovanni Falcone, Maria. “Sono accanto agli studenti e ai cittadini del quartiere, che credono e si battono nel nome di Giovanni Falcone e che fino allo scorso 23 maggio hanno portato la loro rappresentanza in piazza Magione a onorare il nome di Giovanni e Paolo. Non ci arrenderemo mai e la statua risorgerà più bella di prima ma chiedo alla autoritù di pubblica sicurezza di garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo della nostra città”.

Non meno duro il commento del presidente del Santo Pietro Grasso: “Di notte, contro la statua di Giovanni, dentro una scuola. È difficile immaginare qualcosa di più vile e squallido. Se è un’avvertimento mafioso – aggiunge – sarebbe una prova di debolezza, non di forza”.

“Se invece si trattasse del gesto di una banda di vandali sarebbe l’ulteriore conferma che dobbiamo ripartire dalla scuola e da un maggior controllo del territorio, per prevenire questo tipo di comportamenti – continua Grasso – Abbiamo una certezza, non illudetevi: ogni volta che proverete a infangare la memoria di uomini come Falcone noi la proteggeremo”.

Il presidente del Senato quindi promette: “E ogni volta che distruggerete una statua saremo pronti a ricostruirla. Quando si prende di mira una scuola si vuole aggredire il futuro: sono vicino a chi vive, da studente o lavoratore, l’Istituto Giovanni Falcone di Palermo“.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando esprime sull’episodio “sdegno, rabbia e rammarico. La memoria di Giovanni Falcone non potrà essere scalfita in nessun modo da alcuno. Proprio dalla sua memoria e dalla scuola, che con quel gesto vile è stata offesa, è iniziata la riscossa del popolo italiano e siciliano contro la mafia. Una battaglia lunga e impegnativa che sta vedendo e vedrà le mafie sconfitte”.

“Un oltraggio triste e vergognoso”, dichiara la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi, che avverte: “A 25 anni dalla strage di Capaci questo scempio ci ricorda che a Palermo la mafia c’è e si sente ancora forte“. “A questa esibizione di mafiosità occorre reagire e non permettere che l’indifferenza calpesti la memoria del sacrificio del giudice Falcone – prosegue – La città faccia sentire la sua ribellione e la sua vicinanza ai martiri della lotta della mafia“.

Il ministro dell’Istruzione Fedeli commenta: “L’atto di vandalismo avvenuto alla scuola ‘Falcone’ di Palermo è un episodio grave e vigliacco, la scuola non si arrende. Chi la colpisce, provando ad attaccare un presidio di legalità e cittadinanza, non fermerà l’esercito delle educatrici e degli educatori, delle giovani e dei giovani che attraverso la scuola e grazie alla scuola riescono a riscattarsi anche in territori difficili. Faremo subito restaurare la statua“, assicura Fedeli.

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