Istat, nuovo allarme conti per la Regione Siciliana |

di Redazione

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Istat, nuovo allarme conti per la Regione Siciliana |

| giovedì 11 Gennaio 2018 - 13:58

Nuovo allarme conti per la Regione Siciliana: si corre il rischio di un nuovo buco nel bilancio anche se l’assessorato all’economia precisa che non è proprio così.

Il dipartimento Economia sta valutando l’impatto dell’ultimo bollettino Istat di fine dicembre con i dati definitivi del Pil per il 2015 e 2016 in netto ribasso rispetto alle stime, su cui si erano basato le previsioni. Si scopre che due anni fa la Sicilia è caduta in recessione con il Pil a -0,1% a fronte della stima dello +0,2%.

Dai conti emerge che il valore dell’economia illegale in Sicilia, è pari a 14,95 miliardi  con una incidenza del 19,2% sul Pil (77,89 mld nel 2015). La percentuale, come si legge nell’ultimo bollettino Istat diramato a fine anno, è più alta solo in due regioni, Calabria (21,3%) e Campania (20,1%). Un fiume di denaro per quella che gli esperti definiscono ‘economia non osservata’ e che include sommerso e attività illegali.

Negli ultimi tre anni, sempre secondo i numeri, la Sicilia ha prodotto un’economia non osservata pari a quasi 50 miliardi di euro. Soldi sconosciuti al Fisco e agli Istituti di previdenza. Tra questi soldi relativi al 2015 c’è un po’ di tutto: dalle imposte non dichiarate dalle imprese per 5,68 miliardi (7,3%) al lavoro nero per 6,31 miliardi (8,4%) alla voce economia illegale per altri 2,96 miliardi (3,3%). Se la Regione riuscisse a incassare parte di questa montagna di denaro risolverebbe molti dei suoi problemi: basti pensare all’indebitamento pari a 8 mld e al disavanzo pari a quasi 6 mld.

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