Voto di scambio in Sicilia, arrestato Salvino Caputo

di Redazione

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Voto di scambio in Sicilia, arrestato Salvino Caputo

| mercoledì 04 Aprile 2018 - 08:09

È di voto di scambio l’accusa contestata dai carabinieri di Palermo a Salvino Caputo, ex deputato regionale siciliano Salvino Caputo, dirigente di ‘Noi con Salvini‘, finito in manette questa mattina. L’ex parlamentare, avvocato di Monreale, è stato commissario straordinario per i comuni della provincia di Palermo del movimento ”Noi con Salvini” durante le elezioni della scorsa primavera. 

I fratelli Caputo arrestati per voto di scambio

Caputo è finito agli arresti domiciliari su proposta della Procura della Repubblica di Termini Imerese. Ai domiciliari anche il fratello, Mario Caputo, avvocato monrealese, candidato non eletto durante le ultime elezioni dell’ARS nelle liste del movimento ”Noi con Salvini” e Benito Vercio, 62enne, ”procacciatore di voti”, termitano.

Nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica avrebbe, inoltre, dimostrato “dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altre utilità posti in essere da due degli arrestati in correità con ulteriori indagati”. 

La misura cautelare è stata applicata agli indagati per il reato di “attentato contro i diritti politici del cittadino” per avere “i medesimi determinato, con l’inganno, gli elettori all’esercizio del loro diritto politico in senso difforme dalla loro volontà”. In particolare, gli indagati – con un articolato disegno criminoso – avrebbero fatto in modo che, a fronte della candidatura all’ARS di Mario Caputo, il corpo elettorale fosse orientato a pensare che il proprio voto servisse a sostenere la candidatura di Salvatore.

Salvino Caputo, infatti, era incandidabile ai sensi della “Legge Severino” e secondo quando stabilito dal codice di autoregolamentazione dei partiti, deliberato dalla Commissione Parlamentare Antimafia. Avrebbero quindi attivato, durante la campagna elettorale, una serie di meccanismi volti a trarre in inganno l’elettorato.

In particolare, sia i manifesti elettorali che i volantini distribuiti recitavano solo il cognome del candidato “Caputo” (omettendo qualsiasi effige fotografica) e, nella lista, Mario Caputo aveva fatto aggiungere al proprio nome il falso appellativo “detto Salvino”, con il quale era invece conosciuto l’incandidabile fratello Salvatore.

Inoltre, in numerosi comuni della Provincia di Palermo, Salvatore Caputo si presentava al corpo elettorale come se fosse lui (e non il, meno conosciuto, fratello Mario) il reale candidato. Pertanto gli elettori, lo scorso 5 novembre, si sarebbero recati alle urne convinti di avere espresso la propria preferenza per Salvatore.

Chi è Salvino Caputo

 L’avvocato Salvino Caputo è un politico di lungo corso che ha militato sempre nelle fila del centrodestra. Ex attivista del Msi, per due volte sindaco di Monreale, è stato per quattro legislature deputato regionale eletto con An e Forza Italia prima e con il Pdl poi. Nella primavera scorsa, infine, l’approdo alla Lega con la nomina a commissario straordinario del movimento Noi con Salvini per i comuni della provincia di Palermo.

Caputo, nel giugno del 2013, era decaduto da parlamentare regionale in seguito a una condanna definitiva a un anno e cinque mesi per tentato abuso d’ufficio. Secondo l’accusa, avrebbe tentato di cancellare alcune multe che i vigili urbani avevano contestato all’allora arcivescovo Salvatore Cassisa e ad alcuni suoi ex assessori. Caputo divenne quindi il primo politico siciliano colpito dalla legge Severino.

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