Dl dignità e contratto di governo, bufera su Di Maio

di Redazione

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Dl dignità e contratto di governo, bufera su Di Maio

| domenica 29 Luglio 2018 - 10:37

Temi scottanti sul tavolo del governo. Al centro della discussione la ridefinizione del progetto sulla Tav, reddito di cittadinanza, flat tax e abolizione della legge Fornero, indicati dal vicepremier Luigi Di Maio come “emergenze sociali”, non si parla invece di referendum sull’euro. Anche il Decreto dignità è al centro del mirino. “Chiamatelo Decreto Di Maio”, afferma Susanna Camusso. Silvio Berlusconi invece si rivolge a Salvini: “Come può la Lega permetterlo?”, chiede. 

Dl dignità e contratto di governo, bufera su Di Maio

Il Decreto dignità fa ancora parlare di sé ma il ministro del lavoro è fiducioso. “Se metteremo la fiducia sul dl dignità? – dice Di Maio – Abbiamo favorito il dibattito in Commissione e se lo spirito rimarrà questo, quello di un dibattito franco senza ostruzionismo tra visioni opposte, non vedo perché mettere la fiducia. Certo, se poi spuntano 2000 emendamenti voluti dalle lobby del gioco d’azzardo, cambia tutto. Ma non credo”.

La polemica intorno al Decreto dignità ha destato la preoccupazione delle imprese. “Le imprese sono spaventate da una campagna di fake news – afferma il ministro del Lavoro in una intervista al Corriere della Sera -. A loro voglio dire di aspettare il testo finale prima di giudicare. Stiamo inserendo incentivi per assumere a tempo indeterminato gli over 35, una norma che dà la possibilità di rinnovo”.

In quanto al contratto di governo, Di Maio parla di ridiscutere il progetto della Tav ma non si porterà avanti la proposta di uscire dall’euro. “La Tav è nel contratto di governo e c’è scritto che va ridiscussa e il ministro Toninelli a breve incontrerà il suo omologo francese proprio per ripensare un progetto ideato 30 anni fa e non ci sono penali in caso di revisione. Mentre sul Tap, bisogna ascoltare le comunità”. Sono le parole del vicepremier Luigi Di Maio, che aggiunge: “Il referendum sull’euro? È una nostra sensibilità, ma non è nel contratto: questo governo non lo porterà avanti”.

Il ministro del Lavoro nell’intervista al Corriere della Sera si esprime anche in materia di economia. “Ancora dobbiamo conoscere i vincoli di bilancio – afferma -. Ma deve essere chiaro che reddito di cittadinanza e flat tax insieme alla abolizione della legge Fornero sono emergenze sociali. Si devono realizzare il prima possibile. Anzi, subito”. In quanto alle possibili incomprensioni con il ministro Tria, Di Maio dice: “Non vedo incomprensioni con il ministro: c’è un contratto di governo ed è quello che dobbiamo seguire”.

Dl dignità, Camusso: “Chiamatelo decreto Di Maio”

Il Decreto dignità arriva in Aula lunedì, approvato dalle commissioni Finanze e Lavoro. Il vicepremier Luigi Di Maio si dichiara soddisfatto ma non è così per i sindacati, che parlano di “luci e ombre” in relazione al provvedimento. Se si approva il contrasto a delocalizzazioni e ludopatia, non si vede di buon occhio il ritorno dei voucher. Dura la critica di Susanna Camusso: “La mia sensazione è che il decreto non sia all’altezza di usare il nome dignità. Quindi chiamatelo decreto Di Maio che forse permette di ricondurlo alla sua immediata natura”.

Dl dignità, Berlusconi: “Come può la Lega permetterlo?”

Silvio Berlusconi, in una intervista a La Stampa, presagisce vita breve per il governo gialloverde. “Se il governo mangerà il panettone, sarà molto amaro per gli italiani”. In quanto al Decreto dignità poi, si rivolge a Salvini: “Come può la Lega permetterlo? Come può permettere che si approvi un ‘Decreto Dignità’ contro le imprese e contro il lavoro? Se questo è l’inizio, cosa succederà nella legge di stabilità?“.

Commenta anche le nomine Rai, sulle quali Silvio Berlusconi dice: “Vedo una forte volontà spartitoria. Il carattere unilaterale della proposta per la Rai, che la maggioranza ha concordato solo al proprio interno, mi sembra un pessimo segnale“.

Il leader di Forza Italia punta infine sul rilancio del suo partito. “Noi stiamo rinnovando e rilanciando Forza Italia – afferma Silvio Berlusconi -, con la democrazia dal basso e con un vasto cambiamento dei vertici, per essere pronti al momento in cui l’esperimento giallo-verde fallirà”.

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