Ddl sicurezza, posta la fiducia al Senato: tensioni sulla prescrizione

di Redazione

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Ddl sicurezza, posta la fiducia al Senato: tensioni sulla prescrizione

| martedì 06 Novembre 2018 - 21:57

Ancora maretta a Palazzo Chigi. Se da un lato il vicepremier Matteo Salvini predica ottimismo, dall’altro il Governo continua a fare i conti con prove di forza interne. Lega e M5S, infatti, continuano a discutere sull’opportunità di chiedere o meno la fiducia sul ddl anticorruzione (con annesso emendamento sulla prescrizione). Di certo c’è che a Palazzo Madama la fiducia è già stata chiesta sul decreto sicurezza ed è per questo che in molti nel M5S hanno storto il naso. Perché non fare altrettanto anche sul ddl anticorruzione? 

“Noi stiamo lavorando all’accelerazione dei processi penali e stiamo depotenziando la prescrizione: secondo la proposta del M5S, dopo il primo grado non scatterebbe più. Ovviamente su questa proposta ci riuniremo, è una proposta del M5S, non è stata ancora votata”, dichiara il premier Giuseppe Conte a “Dimartedì”. “La soluzione è sacrosanta, ci consenta di metterla a punto dal punto di vista tecnico”, sottolinea Conte che aggiunge: “nel contratto M5S-Lega si sono impegnati a rivedere la prescrizione con una riforma efficace”.

Ddl sicurezza e anticorruzione, ancora tensioni tra M5S e Lega

Polemiche le opposizioni: “Abbiamo chiesto per ben due volte durante la capigruppo al ministro Riccardo Fraccaro quale Consiglio dei ministri, dove e in quale ora, ha autorizzato la decisione di porre la fiducia“, ha denunciato il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci. “Per ben due volte Fraccaro ha detto che non era tenuto a dirlo: ormai siamo al Consiglio dei ministri fantasma”. 

“Il ministro dei Rapporti con il Parlamento ci chiarisca un dubbio amletico. Dove e quando si è svolto il Consiglio dei ministri che avrebbe autorizzato la fiducia sul decreto sicurezza? Un Cdm fantasma, di cui non c’è traccia, infittisce i misteri di una maggioranza che litiga su tutto e fa un pasticcio dietro l’altro. Critiche anche da Forza Italia, che non voterà la fiducia, e da Fratelli d’Italia che lamenta poca trasparenza nelle mosse del Governo. 

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