Danimarca, migranti confinati su un’isola deserta

di Redazione

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Danimarca, migranti confinati su un’isola deserta

| mercoledì 05 Dicembre 2018 - 08:26

Il governo della Danimarca ha annunciato che intende confinare su un’isola al largo della costa i richiedenti asilo che sono stati respinti e che hanno commesso crimini. L’isola di Londholm, a circa un miglio e mezzo dalla costa, entro il 2021 sarà resa accessibile per ospitare gli immigrati che non possono restare i Danimarca ma che, per legge, non possono neanche essere espulsi.

Danimarca, migranti confinati su un’isola deserta

La decisione è stata presa da governo danese della cui coalizione fa parte anche il Partito Popolare, il Dansk Folkeparti. Il Partito ha festeggiato la notizia con un mini cartone animato pubblicato sui social, in cui si vede un uomo dalla pelle scura e con abiti da musulmano, che viene scaricato da un un’imbarcazione su un’isola deserta. Nel testo che accompagna le immagini si legge: “Gli stranieri criminali non hanno motivo di stare in Danimarca. Finché non riusciremo a liberarcene, li trasferiremo sull’isola di Lindholm”.

 

La misura è stata fortemente criticata dall’opposizione così come le altre posizioni fortemente anti-immigrazione del partito. Il governo guidato dal conservatore Lars Rasmussen, in carica dal 2015, ha scelto di cambiare strategia e passare dall’inclusione dei migranti al confino sull’isola in attesa di rimpatrio. Il “pacchetto ghetto” approvato la scorsa estate prevede l’integrazione forzata dei richiedenti cittadinanza e impone corsi di lingua danese, il divieto per i bambini di viaggiare nei Paesi d’origine e la confisca dei beni ai migranti per coprire le spese di accoglienza. 

L’isola di Lindholm finora è stata utilizzata dall’istituto di veterinaria per esperimenti sulle malattie contagiose degli animali. Verranno tolti laboratori, stalle e forni crematori ed entro il 2021, con una spesa di circa 100 milioni di dollari, l’isola sarà resa accessibile e riempita di dormitori. I migranti saranno liberi di andare avanti e indietro sulla terraferma, purché la notte rientrino sull’isola, sotto la sorveglianza della polizia. Nonostante le proteste dell’opposizione, il governo continua a ribadire che non si tratta di una prigione. 

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