I Forconi sul piede di guerra, sciopero dal 9 al 12 dicembre | “Bloccheremo i trasporti in tutto il Paese”

di Redazione

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I Forconi sul piede di guerra, sciopero dal 9 al 12 dicembre | “Bloccheremo i trasporti in tutto il Paese”

| mercoledì 04 Dicembre 2013 - 12:02

Il Movimento dei Forconi, che ha proclamato un blocco nazionale dell’autotrasporto dal 9 al 13 dicembre prossimi contro la politica del governo, ha affermato in una nota che “tutti coloro che intendono ribellarsi con noi sono i benvenuti, a condizione che non si azzardino a mettere cappelli di qualsiasi colore all’iniziativa”. Il riferimento è all’adesione allo sciopero da parte di partiti di estrema destra o alla possibile partecipazione di militanti di movimenti di estrema sinistra, secondo quanto si apprende.

“Alla vigilia della grande mobilitazione popolare ad oltranza, che inizierà la sera dell’otto dicembre 2013 – si legge nel comunicato del movimento capeggiato dal siciliano Mariano Ferro -, giungono copiose sempre nuove adesioni, da parte dell’Italia che soffre e che da troppo tempo chiede fatti per una svolta radicale: cittadini, comitati popolari, forze politiche. Ciò è indice di una sempre più larga condivisione degli obiettivi che ci siamo dati: per ridare speranza al nostro Paese occorre oggi con urgenza trovare le soluzioni alle tantissime vertenze irrisolte o mandare a casa un governo asservito ai potenti ed un parlamento di nominati, porre fine al far-west della globalizzazione, riprenderci la sovranità popolare e monetaria”.

“Tutti coloro che intendono ribellarsi con noi sono i benvenuti – prosegue la nota dei ‘Forconi’, che a gennaio 2012 paralizzarono per nove giorni strade e raffinerie in Sicilia -, a condizione che non si azzardino a mettere cappelli di qualsiasi colore all’iniziativa. Ad essi ribadiamo ancora una volta fino alla noia che non saranno accettati simboli di partito, che la protesta sarà non violenta, che i nostri valori sono quelli scolpiti nella nostra Costituzione democratica, calpestata da coloro che hanno giurato di difenderla, e sorta grazie alla vittoriosa lotta di popolo contro la dittatura nella quale in forme diverse ci ha riportati questa classe dirigente. Proprio oggi, che il nostro Paese è sull’orlo del baratro, quella straordinaria lotta di popolo resta un esempio da seguire. Per quanto ci riguarda sarà la rivoluzione degli onesti”.

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