Durante l’assemblea pleanaria del Parlamento europeo a Strasburgo parla delle politiche della Banca centrale europea sui tassi di interesse: “I tassi, che abbiamo portato al loro livello storicamente più basso, resteranno bassi per un lungo periodo”. Per Mario Draghi le misure prese dalla Bce, in particolare quelle sui tassi di interesse, hanno permesso di affrontare le distorsioni del sistema, “alleviato pressione – spiega Draghi – sui finanziamenti delle aziende non finanziarie» e «aiutato le piccole e medie imprese”.
“L’unione bancaria europea – spiega Draghi – non è una panacea. Per eliminare la frammentazione finanziaria – continua – essa è necessaria ma non sufficiente”, il presidente della Bce spiega ancora che “le condizioni di prestito ugualitarie si ristabiliscono solo se proseguono anche riforme e consolidamento”. Ma arrivano anche nuove notizie sul rapporto tra deficit e Pil del Paese che nel 2013 è atteso al 3 per cento, ma adesso si trova sopra le stime a causa “del peggioramento delle condizioni economiche”. La Banca centrale europea ricorda che l’obiettivo del deficit era del 2,9 per cent nel 2013, del 2,5 per cento nel 2014 e del 1,8 per cento l’anno successivo per rimanere dentro i parametri del programma di stabilità.
La Banca centrale europea, secondo quanto riportato dal Financial Times, starebbe prendendo in considerazione di valutare una richiesta alle banche dell’Eurozona di fissare una specie di fondo, dove accumulare capitali per far fronte all’esposizione in titoli di Stato, ma l’Istituto diretto da Draghi spiega che la decisione fa parte del ” tentativo di far sì che le banche più deboli non utilizzino la liquidità per acquistare debito dei Paesi più colpiti dalla crisi”.