Randy Schekman, neo vincitore del premio Nobel per la medicina per “la scoperta dei meccanismi che regolano il traffico delle vescicole”, in un’intervista al Guardian si scaglia contro la casta del giornalismo scientifico rappresentato dalle tre riviste di maggiore importanza Nature, Cell e Science.
Parlando di mercificazione dei contenuti, tanto da aver spinto alcuni ricercatori a modificare i propri risultati pur di veder pubblicate le proprie ricerche, Schekman si dichiara intenzionato ad attuare una sorta di boicottaggio affinchè venga ripristinata la scienza pura e non controllata dalla tirrannia giornalistica.
“Il sistema non è basato sulla meritocrazia. Quelli che vedi pubblicati non sono i migliori articoli. Gli editori non sono scienziati professionisti, sono solamente giornalisti che tendono a enfatizzare le novità a discapito delle ricerche vere” dichiara Schekman durante l’intervista.
“Esattamente come Wall Street deve cancellare la vecchia cultura dei mega stipendi, allo stesso modo la scienza deve smetterla di assecondare la tirannia dei giornali di lusso”, e parla di open-access, il sistema che permette l’accesso alle ricerche e ai relativi progressi gratuitamente online, lo stesso metodo utilizzato sul sito eLife, di cui è editore.
Parallelamente, Philip Campbell, capo redattore della rivista Nature, ha risposto alle accuse sostenendo: “Selezioniamo i lavori da pubblicare sulla base della loro rilevanza scientifica da oltre 140 anni. Il sostegno che riceviamo dagli autori e dai critici sono l’unica conferma di cui abbiamo bisogno. Questo può portare a un certo successo mediatico, ma i nostri editori non considerano questo come l’obiettivo del nostro lavoro”.