Bitcoin, arrestato per riciclaggio di denaro l’Ad di BitInstant

di Francesco Reina

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Bitcoin, arrestato per riciclaggio di denaro l’Ad di BitInstant

| martedì 28 Gennaio 2014 - 13:08

Gli agenti dell’FBI hanno arrestato Robert M. Faiella, 52 anni, e Charlie Shrem, 24 anni, due tra i nomi più importanti nel mondo del Bitcoin, con l’accusa di aver convertito 1 milione di dollari, derivanti da traffici illeciti di narcotici su Silk Road, nella valuta virtuale.

Shrem, amministratore delegato di BitInstant nonchè fondatore di Bitcoin Foundation, e Faiella, noto come BTCKing, avrebbero inoltre eluso dei sistemi di protezione per nascondere la conversione e i pagamenti degli utenti con cui avvenivano gli acquisti su Silk Road, il portale del deep web chiuso lo scorso 1 ottobre a causa dei traffici illegali di droga.

“I modelli di business realmente innovativi non hanno bisogno di ricorrere alla violazione della legge, e quando i Bitcoin, come qualsiasi valuta tradizionale, vengono riciclati e utilizzati per attività criminali, alle forze dell’ordine non rimane altra scelta se non agire” ha dichiarato Preet Bharara, il procuratore di Manhattan a cui è stato affidato il caso.

Per convertire nuovamente in dollari i Bitcoin utilizzati, Faiella e Shrem avrebbero attratto i gemelli Winklevoss, famosi per aver portato Mark Zuckerberg in tribunale accusandolo di avergli rubato l’idea di Facebook, i quali avevano avevano richiesto alle autorità finanziare competenti un modo per potere permettere agli investitori di utilizzare i Bitcoin sfruttano un ETF.

“Supportiamo pienamente tutti gli sforzi del governo per impedire il riciclaggio del denaro – ha dichiarato Tyler Winklevoss, uno dei due gemelli – attendiamo che venga attuata una regolamentazione chiara circa l’acquisto e la vendita dei Bitcoin”.

Il funzionamento era semplice: Faiella, durante il suo periodo lavorativo in BitInstant, vendeva Bitcoin a utenti intenzionati ad acquistare su Silk Road in cambio di dollari, meno il 9% trattenuto come “commissione rischio”, il tutto senza documentare alcuna transazione e Shrem, attualmente accusato di aver violato la normativa antiriciclaggio, faceva da complice. Nell’ottobre 2012 viene infatti allontanato dalla società, ma continua comunque la sua attività depositando i dollari sul proprio conto bancario. I federali, una volta scoperto il circuito, hanno teso una trappola a Faiella chiedendogli di convertire 3 mila dollari per acquistare della cocaina.

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