Sicilia a rischio default? Sì, no, forse. Se ne parlerà al CdM | Ora si discute di “anticipo dell’armonizzazione”

di Elena Di Dio

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Sicilia a rischio default? Sì, no, forse. Se ne parlerà al CdM | Ora si discute di “anticipo dell’armonizzazione”

| giovedì 30 Gennaio 2014 - 19:25

Di finanziamenti da parte del governo alla Regione siciliana per far fronte al blocco di 558 milioni di euro da parte del commissario dello Stato, non se ne parla nemmeno. “Ma noi non li abbiamo mai chiesti” – dice l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, subito dopo il vertice convocato al ministero degli Affari Regionali da Graziano Delrio che stigmatizza con poche battute l’andamento dell’incontro: “È andata bene. Spirito collaborativo. Domani ne parleremo in consiglio dei ministri”.

L’ipotesi a cui si lavora – come dice lo stesso ministro Delrio – è anticipare in Sicilia l’armonizzazione dei bilanci che entrerà in vigore a partire dal gennaio 2015 e che consentirà alla Regione siciliana di spalmare in un piano di rientro pluriennale il rientro dei debiti che pesano sul bilancio della Regione appesantito dalla quota consistente di residui attivi, soprattutto quelli non esigibili, e che ammontano alla somma di circa 5 milioni di euro.

“Il risultato dell’incontro di oggi riguarda appunto la quantificazione di questa somma che ci impegniamo a recuperare in un piano pluriennale. Pagheremo debiti non contratti da noi. Ma è giusto farlo” taglia corto l’assessore Luca Bianchi che ci tiene a sottolineare come “l’impianto complessivo della nostra legge finanziaria è stato apprezzato da tutti i tecnici dei ministeri presenti (Mef, Lavoro, Affari Regionali, Salute e Pubblica amministrazione) ed è stato concordato di non far ricorso ad altri indebitamenti”. Smentisce dunque l’ipotesi circolata in queste ore di un prestito decennale alla Cassa depositi e prestiti a garanzia delle somme considerate non certe dal commissario dello Stato.

Ma ancora sulla soluzione tecnica per legare lo sblocco dei fondi immobilizzati da Aronica con il piano pluriennale di rientro dei debiti non c’è chiarezza. Sicuro è invece che gli stipendi dei regionali saranno pagati. “Con la pubblicazione in Gurs della finanziaria avvieremo i pagamenti ma sulla copertura finanziaria nel tempo c’è da verificare. Alcuni enti saranno in sofferenza prima di altri” ammette Bianchi.

Invece il percorso è quello – concordato con i dirigenti ministeriali presenti a Roma nell’incontro di oggi – di una riscrittura degli articoli bocciati – rinunciando a circa cinque fra quelli impugnati -. “Abbiamo accolto alcuni rilievi tecnici e ragioniamo per una riscrittura e una nuova riproposizione in aula”, dice Bianchi. Stesso percorso le norme che riguardano la materia sanitaria.

All’incontro era presente anche l’assessore Lucia Borsellino: “La prossima settimana avremo un nuovo incontro al ministero della Salute a cui porteremo la nostra riscrittura. Importantissimo riproporre le nostre norme in nuove leggi per poter accedere alla premialità di circa 200 milioni accordata alla Regione per il rispetto del piano di rientro dei debiti sanitari”.

Per il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia, “in questo momento la Sicilia ha bisogno di tutto fuorché di polveroni e polemiche che allontanano dall’obiettivo reale, quello di trovare una soluzione equilibrata al problema della Legge di Stabilità siciliana. È necessario abbassare i toni e proseguire con spirito costruttivo – aggiunge – nel lavoro comune che ha portato risultati positivi sia nella riunione di ieri a Palazzo Chigi che nel tavolo tecnico di oggi agli Affari Regionali presieduto dal collega Delrio”.

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