Frode sui contributi regionali ai teatri siciliani | 72 indagati dalla Guardia di Finanza /I NOMI

di Redazione

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Frode sui contributi regionali ai teatri siciliani | 72 indagati dalla Guardia di Finanza /I NOMI

| martedì 11 Febbraio 2014 - 09:43

Falsificazioni documentali, messa in scena di spettacoli ‘fantasma’, false attestazioni, costi dichiarati ma mai effettivamente sostenuti, contributi previdenziali non versati, utilizzazione di fatture false. Sono alcune delle irregolarità riscontrate in due anni di indagini della Guardia di finanza di Palermo sfociate nella denuncia di 72 persone (leggi i nomi) per truffa aggravata e falso.

Vittima della truffa da 2,3 milioni di euro complessivi, per le attività teatrali del 2008, è la Regione Siciliana. Le indagini delle Fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle di Palermo, coordinate dai sostituti procuratori Daniele Paci e Roberto Tartaglia, hanno permesso di fare luce su un presunto sistema di frode messo in piedi da imprenditori del settore artistico.

Settantadue dei 91 responsabili degli organismi teatrali controllati risultano coinvolti. Dall’inchiesta emergono diversi casi di falsità dei documenti presentati alla Regione, soprattutto per quelli sui costi sostenuti per la realizzazione di rassegne e festival e per la produzione di attività teatrali per il 2008 su tutto il territorio nazionale ed anche all’estero, che mancavano delle specificazioni necessarie o addirittura contraffatti.

Un ente teatrale, che era stato escluso dal contributo per aver predisposto una ‘stagione di modesto livello’, ha tempestivamente prodotto una falsa documentazione attestante l’avvenuta rappresentazione di uno spettacolo a cui avrebbe partecipato un noto artista di fama nazionale, ma che, di fatto, non è mai stato realizzato.

Nel 2008 e nel 2009, la gestione era in mano all’assessorato Beni culturali; nel 2010 le competenze passarono al Turismo. L’accesso ai contributi – che nel 2008 ammontavano a circa 2,5 milioni complessivi e nel 2013 si sono ridotti a circa la metà – avviene attraverso un bando pubblico. I partecipanti devono presentare il loro piano di attività, gli eventuali addetti assunti, la diffusione del loro lavoro, anche all’estero, e così via. L’assessorato valuta l’insieme attraverso dei parametri prestabiliti e compila una graduatoria. Agli aventi diritto il contributo viene elargito a consuntivo, dietro presentazione di fatture e pezze d’appoggio, come prevede la legge del 2007 che riforma la materia dei finanziamenti al teatro.

LEGGI I NOMI DEGLI INDAGATI

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