Gazebo, alcune strutture non sono state rimosse | A rischio chiusura temporanea 21 esercizi

di Redazione

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Gazebo, alcune strutture non sono state rimosse | A rischio chiusura temporanea 21 esercizi

| sabato 15 Febbraio 2014 - 14:28

La guerra dei gazebo a Palermo continua: la Polizia municipale ha effettuato 39 controlli in seguito alle lettere inviate per rimuove le struttura, definite dall’assessore Marco Di Marco “baite di montagna“. Ma sono stati soltanto 18 gli esercenti che hanno deciso di adeguare le proprie strutture alla regolamentazione che prevedere l’istituzione in futuro di dehor, strutture temporanee.

La fruibilità dei marciapiedi e della sede stradale non è stata restituita invece in 21 casi: le autorità hanno elevato le relative sanzioni per occupazione abusiva di suolo pubblico e segnalare i casi specifici al Suap. I gazebo non dismessi si trovano nelle vie:  Sammartino, Agrigento, XII Gennaio, G. Carducci, XX Settembre, Selinunte, S. Lorenzo, Marchese Ugo, E. Parisi, F. Petrarca, Solarino, M. Miraglia e nelle piazze  Castelnuovo, S. Oliva, della Stazione Lolli, Diodoro Siculo, Indipendenza e viale del Fante.

Gli esercizi commerciali rischiano multe salatissime e persino la chiusura temporanea: spetterà al Suap l’emissione dei provvedimenti sanzionatori accessori.

“Mi complimento con il comandante della Polizia Municipale, Vincenzo Messina, e la sua squadra per l’ottimo lavoro svolto nei controlli sui gazebo – dice Roberto Helg, Presidente di Confcommercio Palermo –. Da oltre 10 anni Confcommercio Palermo si batte per il rispetto della legalità a 360°, lotta contro il racket e l’usura, contro l’abusivismo e tutte le attività illegali. Non possiamo accettare – continua Helg – come forse pensano alcuni presidenti di altre associazioni di categoria cittadine, che i gazebo possano essere esclusi dal rispetto di queste regole fondamentali”.

“Invito tutti – conclude Helg – Amministrazione e Consiglio comunale, a fare proseguire l’attività della Polizia Municipale e successivamente trovare il giusto decoro all’attività della categoria in una logica che ci proietti in una dimensione europea”.

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