Bari, sette arresti con l’accusa di usura | Vittima un imprenditore edile del luogo

di Francesco Reina

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Bari, sette arresti con l’accusa di usura | Vittima un imprenditore edile del luogo

| venerdì 21 Febbraio 2014 - 10:53

I militari del Gico della Guardia di Finanza di Bari, con la collaborazione dello Scico, hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di usura ed estorsione, anche in forma tentata, e l’obbligo di dimora per un avvocato 56enne di Altamura.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari, sono state avviate in seguito alla denuncia sporta da un imprenditore edile il quale, a causa delle gravi difficoltà economiche, aveva ottenuto 210.000 euro in contanti, a fronte dei quali si era impegnato a restituirne oltre 280.000 a titolo di soli interessi, con tasso di applicazione che sfiorava il 150% su base annua.

Al fine di fronteggiare le incalzanti richieste di rimborso dei debiti contratti, in seguito anche a messaggi intimidatori rivolti ai familiari, la vittima era stata costretta a cedere diverse auto e per fronteggiare la situazione ormai insostenibile, si era inoltre rivolto a un altro usuraio che gli aveva concesso una prima tranche di prestito pari a circa 200.000 euro e poi altri 150.000 a fronte dei quali si impegnava a restituirne quasi 400.000 euro di soli interessi, con un tasso che raggiungeva in alcuni casi oltre il 500% su base annua. L’imprenditore si trovava sul punto di cedere un cantiere edile, seguito dal legale per il quale è scattato l’obbligo di dimora, presso il cui studio sarebbe stato aggredito per non aver assecondato le richieste avanzate nelle trattative propedeutiche alla vendita del cantiere.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno inoltre consentito di accertare significative sproporzioni fra le fonti di reddito degli indagati ed il cospicuo valore dei beni mobili ed immobili nell’effettiva disponibilità degli stessi. E’ stato inoltre appurato che a fronte di esigue dichiarazioni dei redditi presentate, gli arrestati avevano la disponibilità di un cospicuo patrimonio composto dai beni mobili ed immobili posti sotto sequestro. Piu’ in particolare venivano sottoposti a vincolo cautelare due unità immobiliari, un terreno e automezzi, per un valore pari a circa un milione di euro.

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