“Sono pochi cinquemila euro al mese” | Polemica sulle esternazioni dell’assessore Bonafede

di Redazione

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“Sono pochi cinquemila euro al mese” | Polemica sulle esternazioni dell’assessore Bonafede

| mercoledì 26 Febbraio 2014 - 11:55

5.440 euro al mese? Troppo pochi per fare l’assessore regionale. Parola di Ester Bonafede, assessore al Lavoro della giunta Crocetta.

“È un paradosso che un assessore regionale guadagni meno del suo capo di gabinetto, meno di un deputato e, in certi casi, perfino di un commesso, ma è così” ha dichiarato l’ex sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana commentando gli effetti della delibera applicativa della spending review in vigore dal primo gennaio e che riguarda anche gli assessori tecnici.

“Oltre ai tagli orizzontali – aggiunge – gli assessori subiscono la tassazione dell’unica indennità percepita per intero. Cosiìper quanto mi riguarda, il mio personale stipendio netto, con la tassazione al 44%, è di 5.440 euro mensili”. E aggiunge: “L’attività di assessore non prevede pause e vacanze meriterebbe pertanto un riconoscimento economico proporzionato al lavoro svolto, ai risultati ottenuti e all’assunzione delle responsabilità connesse. Tutti gli assessori della giunta tecnica avvertono, dall’entrata in vigore della legge, di essere discriminati, percheé non viene riconosciuto loro nemmeno lo stesso trattamento dei deputati”.

“È incredibile che un esponente del governo si lamenti del suo stipendio, di fronte al dilagare del disagio sociale, di fronte al fatto che ci sono migliaia di lavoratori senza neanche tutele sociali. Ci vorrebbe più senso della misura e certamente maggior buon gusto, evitando certe esternazioni”. Lo dice Elvira Morana, della segreteria della Cgil Sicilia a proposito delle dichiarazioni dell’assessore regionale al lavoro, Ester Bonafede, in merito agli stipendi degli assessori tecnici.

“Il governo e gli assessori tecnici – aggiunge Morana – dovrebbero occuparsi di risolvere, ad esempio, il problema degli esodati regionali della Resais (competenza dell’assessore alle attività produttive), che finiscono il periodo di mobiltà e sono fuori dalle nuove regole, quindi senza pensione né retribuzioni”. Morana sottolinea che “è con questo mondo del lavoro in difficoltà, per il quale il governo dovrebbe adoperarsi, che l’assessore dovrebbe fare i paragoni, o almeno tacere. Non con i deputati regionali e i loro stipendi – conclude – rispetto ai quali certamente si sarebbe potuto fare di più in una logica di spending rewiew”.

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