Marino minaccia la “chiusura” di Roma | Ma arriva la telefonata infuriata di Renzi

di Redazione

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Marino minaccia la “chiusura” di Roma | Ma arriva la telefonata infuriata di Renzi

| giovedì 27 Febbraio 2014 - 13:35

“Da domenica blocco la città, le persone dovranno attrezzarsi perché Roma si ferma”. Questo l’annuncio di Ignazio Marino alla trasmissione Paolo Minoli su Radio 24, Mix 24. Il sindaco della Capitale è furibondo per via della mancata approvazione del decreto Salva Roma. La minaccia del sindaco di Roma, però non è rimasta inascoltata da Palazzo Chigi.

Le dichiarazioni di Marino avrebbero “irritato” il premier Matteo Renzi che avrebbe chiamato il sindaco per sottolineare il suo disappunto attraverso una conversazione che alcuni presenti definiscono come “particolarmente energica”. Ieri il primo ministro aveva già convocato il sottosegretario Graziano Delrio, il ministro Maria Elena Boschi e i capigruppo del Partito democratico Roberto Speranza e Luigi Zanda, per esaminare un provvedimento in grado di porre rimedio al ritiro del decreto Salva Roma. Il consiglio dei Ministri dovrebbe varare già da domani un testo contente le norme più stringenti contenute nel decreto legge. “Il governo mi deve dare gli strumenti legislativi – spiega Marino ai microfoni di Radio 24 -per poter risanare la città una volta per tutte, restituendo quei soldi che sono dei nostri cittadini”.

“Non ha senso chiedermi se me ne vado o no, se questi soldi non dovessero essere ridati. Io sono arrabbiato – aggiunge ancora Marino- e lo sono anche i romani. Dovrebbero inseguire la politica con i forconi. È giunto il momento dei fatti. Io voglio governare responsabilmente Roma, dopo che per 50 anni sono stati dissipati dei denari – continua – Se il mio compito dev’essere licenziare 4mila dipendenti comunali, vendere Acea ai privati, liberalizzare trasporti e rifiuti, e non fare nessuna manutenzione in una città che ne ha un disperato bisogno, allora dovrà occuparsene un commissario liquidatore, non io”.

“Il 27 aprile si terrà a Roma un evento planetario, la santificazione di due papi, e io ho promesso a papa Francesco – sottolinea Marino – che avrei preparato tutto con cura. Se non ci sono le condizioni per farlo, dirò al governo che non ci sono le condizioni per fare il sindaco “. Contro il decreto Salva Roma però arriva il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Visto che il sindaco Marino chiede che siano restituiti dallo Stato ai romani i soldi delle loro tasse, a questo punto che si ridiano anche ai veneti i 21 miliardi pagati in tasse e finiti in mano agli spreconi – spiega al termine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar – Marino ha detto che senza decreto Salva Roma vengono messe a repentaglio le santificazioni di due papi. A me sembra invece che, continuando così, quella che è messa a repentaglio è la vita stessa del Paese”.

A quanto pare, però, nonostante l’irritazione di Renzi, con il Consiglio dei ministri di domani dovrebbe arrivare il nuovo provvedimento per colmare il buco di bilancio.

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