Furto di cavi di rame alla Fiera del Mediterraneo di Palermo | La Polizia municipale indaga per risalire ai colpevoli

di Redazione

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Furto di cavi di rame alla Fiera del Mediterraneo di Palermo | La Polizia municipale indaga per risalire ai colpevoli

| sabato 01 Marzo 2014 - 16:18

Sono stati rubati circa cinquecento metri di cavi elettrici, per un danno quantificabile in circa quarantamila euro, all’interno della Fiera del Mediterraneo di Palermo. La Polizia municipale ha segnalato alla Procura della Repubblica i furti compiuti all’interno della ex Fiera, dove ignoti hanno sfilato i cavi elettrici dalle cabine e dai tombini, per ricavarne il metallo da rivendere al mercato nero.

Il Comando dei vigili ha predisposto un servizio di vigilanza per scongiurare il ripetersi di tali furti ed avviato le indagini per risalire agli autori. Gli agenti, allertati dai tecnici del Coime che stanno ripristinando gli impianti elettrici all’interno dei viali della ex Fiera campionaria, hanno constatato l’effrazione del cancello di via Sadat, la porta d’ingresso lato via Imperatore Federico, da dove i ladri si sono introdotti nottetempo per procedere indisturbati. I cavi, oltre ad essere stati staccati dalle cabine elettriche, sono stati dissotterrati dalle tracce degli impianti elettrici posti sulla sede stradale e dai tombini dei viali dell’ex polo fieristico. Presi di mira soprattutto i padiglioni 16, 20 e l’ex Bar del viale.

All’interno del padiglione sono stati ritrovati secchi di plastica rovesciati, candele, torce ed utensili da trancio, dove verosimilmente gli autori dei furti hanno proceduto a sguainare i cavi. Inoltre, sono stati ritrovati attrezzi da lavoro trafugati da un magazzino a disposizione delle maestranze del Coime e diversi utensili, nascosti tra le sterpaglie, nelle intenzioni dei ladri, da recuperare al momento opportuno. Gli attrezzi di proprietà del Coime sono stati restituiti, mentre gli altri, introdotti dai ladri, sono stati sequestrati per il proseguimento delle indagini.

Secondo gli investigatori i furti sono stati compiuti nelle ore notturne da un gruppo di almeno quattro persone, bene organizzato nella suddivisione del “lavoro”, ciascuno con un preciso compito da assolvere.

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