Dati allarmanti in merito al debito pubblico italiano che è salito al livello record del 132,6 per cento del Pil nel 2013. Lo comunica l’Istat sottolineando che si tratta del livello più alto dall’inizio delle serie storiche confrontabili nel 1990. Nel 2012 il debito era risultato pari al 127 per cento.
Inoltre la pressione fiscale complessiva lo scorso anno è risultata pari al 43,8%, in diminuzione dello 0,2% rispetto al 2012. Merito forse della cancellazione dell’Imu, che però nel 2014 torna come Tasi.
La spesa per consumi finali delle famiglie residenti ha segnato nel 2013 una contrazione in volume pari al 2,6% che si aggiunge a quella ancora più accentuata registrata nel 2012 e pari al 4,0%). L’Istituto nazionale di statistica precisa che il calo dei consumi è stato particolarmente accentuato per i beni (-4,0%), mentre la spesa per i servizi è diminuita dell’1,2 per cento. In termini di consumo, le contrazioni più accentuate hanno riguardato la spesa per sanità (-5,7%) e quella per vestiario e calzature (-5,2%). Giu’ del 3,1% la spesa per gli alimentari.
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