Milano, confessa l’assassino del duplice omicidio | È un 36enne salvadoregno amico della vittima

di Redazione

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Milano, confessa l’assassino del duplice omicidio | È un 36enne salvadoregno amico della vittima

| mercoledì 05 Marzo 2014 - 09:07

Un 36enne salvadoregno fermato nella notte ha confessato il duplice omicidio di via Segneri, a Milano, in cui sono stati trovati morti una madre e il suo bambino, sgozzati. Lo ha confermato la polizia che da ieri indagava sul fatto. L’uomo, che ha reso confessione davanti al procuratore aggiunto Alberto Nobili e al sostituto Gianluca Prisco, è un conoscente della vittima Libanny Meijia Lopez. Il padre del piccolo Leandro e compagno della donna – che era stato sentito ieri in Questura – era totalmente estraneo alla vicenda.

Secondo le prime dichiarazioni rese dall’uomo che ha confessato il duplice omicidio, il movente sarebbe di natura sessuale. Libanny avrebbe rifiutato un approccio, e il 36enne salvadoregno, amico di famiglia, si sarebbe infuriato e l’avrebbe colpita piu’ volte, scagliandosi poi contro il figlio di 3 anni.

La 29enne era stata trovata nuda e sgozzata ieri pomeriggio nel suo appartamento di zona Lorenteggio insieme al figlioletto Leandro, di 3 anni, anch’egli ucciso a coltellate. A differenza di quanto si era appreso in precedenza, a trovare Libanny è stata la madre, una 51enne dominicana. La madre, preoccupata perchè la figlia non rispondeva al telefono, si è recata nell’appartamento intorno alle 16 di oggi: qui ha trovato la porta accostata e il cadavere di Libanny, nuda, riversa nel soggiorno e con un profondo taglio alla gola. La donna è fuggita via, si è messa a urlare e con l’aiuto di alcuni vicini è riuscita a chiamare la polizia: al loro arrivo gli agenti hanno trovato anche il cadavere del piccolo Leandro, riverso nel bagno, vestito con un pigiamino e con la gola tagliata.

Gli inquirenti hanno cercato a lungo l’ex convivente della donna, con cui lei era ancora molto legata, anche perché è il padre del bambino; poi lo hanno visto giungere sul luogo del delitto, spontaneamente, e lo hanno portato in caserma dove lo hanno sentito a lungo, fino a tarda serata. Poi la svolta e la confessione del conoscente. Restano da chiarire adesso i moventi del duplice efferato omicidio.

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