Corteo di Scorta Civica per Di Matteo a Palermo | Raccolte 300 firme per il bomb jammer

di Redazione

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Corteo di Scorta Civica per Di Matteo a Palermo | Raccolte 300 firme per il bomb jammer

| venerdì 07 Marzo 2014 - 13:41

Una petizione per chiedere l’autorizzazione del bomb jammer per il pm Nino Di Matteo impegnato nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Oggi a Palermo, dal palazzo di giustizia, è partito il corteo di Scorta Civica che è poi giunto fino alla Prefettura per consegnare le firme per ottenere finalmente il dispositivo che disinnesca i comandi a distanza per le auto bomba.

Partecipano anche Salvatore Borsellino,  fratello del magistrato Paolo ucciso nel 1992, e Vincenzo Agostino, padre dell’agente Nino, ucciso nel 1989. La manifestazione di oggi precede quella in programma il 12 aprile a Roma, davanti al ministero dell’Interno, “per esprimere – scrive Scorta Civica – la rabbia rispetto alle promesse non mantenute, per il silenzio delle istituzioni, per i macigni posti sulla strada. Verità da chi appare volere garantire una scellerata congiura del silenzio durata per venti anni, piuttosto che accompagnare il nostro paese sulla difficile strada della giustizia”.

Sono circa 300 le firme raccolte finora.  “Noi non vogliamo più subire – si legge in un passo della petizione – e siamo determinati ad agire perché stavolta vogliamo prevenire una strage di cui sentiamo già l’odore nell’aria a Palermo. Stavolta nessuno, soprattutto dentro le istituzioni, avrebbe alibi dietro cui nascondersi per non aver messo in campo tutte le misure possibili per evitare altro sangue”.

L’iniziativa precede la ‘pedalata antimafia’ prevista a Palermo per domenica, alle 9.30, con partenza da Piazza Verdi, salvo condizioni meteo avverse, ma soprattutto anticipa la manifestazione nazionale in programma il 12 aprile a Roma, davanti al ministero dell’Interno, “per esprimere la rabbia rispetto alle promesse non mantenute, per il silenzio delle istituzioni, per i macigni posti sulla strada – dicono gli organizzatori – Verità da chi appare volere garantire una scellerata congiura del silenzio durata per venti anni, piuttosto che accompagnare il nostro paese sulla difficile strada della Giustizia”.

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